Lettera di un pastore macedone alla famiglia

Lettera di un pastore macedone alla famiglia

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La storia cantata: Terremoto dell'Aquila (6 Aprile 2009)

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Cari bambini, cara moglie e mamma, mentre vi scrivo scendo dal Gran Sasso La vita mia è ogni giorno un dramma su e giù pei monti, vado sempre a spasso Io me pensavo però de sta tranquillo, che nun servisse il passaporto appresso pe’ portà a pascolà le pecorelle… E invece sono stato proprio un fesso! Perché la legge sull’immigrazione dice che sei sempre un clandestino, pure se stai sopra al Calderone senza documenti, ti tratta da assassino! Io tra l’ombrello, il pane, la bisaccia i fiammiferi, due sigari toscani un fazzoletto p’asciugà la faccia e un fischietto pe’ richiamà li cani vaje a spiegà che dentro la saccoccia nun c’era spazio pe’ li documenti che li lasciavo lì, dentro ‘na grotta, dove d’estate dormo co’ l’armenti Io parlavo una lingua differente quindi non m’hanno capito lì per lì così co’ tutto er gregge, senza dì niente m’hanno portato dritto al cippittì. Come na vorta, deportavano al confino concentrati nei campi de clausura… che poi s’arriva a di’ perfino che stai facendo ‘na villeggiatura! Perfino negano i diritti umani Ci fosse un avvocato invece niente! ‘gni tanto qui ce legano le mani e calci e pugni, come a ‘n delinquente e cosa strana la chiamano accoglienza gestita quasi a sfregio dai cristiani senza un minimo rimorso de coscienza filo spinato, poliziotti e cani e quando tra le sbarre vedi er cielo e quando vedi l’altra gente entrà le lacrime te fanno come un velo e ciai soltanto voglia de scappa’; de ritornà co’ voi, tra gente amica, de parlà normale e esse’ capito, nun essere più rincorso dalla sfiga de trova’ un lavoro onesto e riverito. La nuova schiavitù impazza e avanza tra becero razzismo ed ignoranza, ma non m’arrendo e poi credo davvero che in questo mondo non c’è alcun straniero !
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Questo canto, sulla melodia di Le cinquecento catenelle d'oro (canto tradizionale toscano raccolto e reso famoso da Caterina Bueno), ci è stato comunicato da Anna Barile durante la festa del 25° del Coro Pane e Guerra, a Crespi d'Adda (BG) il 22 febbraio 2014.

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