Dimmi bel giovane

La storia cantata: La comune di Parigi (18 Marzo 1871)

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Dimmi bel giovane onesto e biondo dimmi la patria tua qual'è tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' La casa è di chi l'abita è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Do Sol7 Dimmi bel giovane Do onesto e biondo Sol7 dimmi la patria Do tua qual'è Sol7 Do tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Do La casa è di chi l'abita Sol7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Do il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Sol7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Do la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Do# Sol#7 Dimmi bel giovane Do# onesto e biondo Sol#7 dimmi la patria Do# tua qual'è Sol#7 Do# tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Do# La casa è di chi l'abita Sol#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Do# il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Sol#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Do# la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Re La7 Dimmi bel giovane Re onesto e biondo La7 dimmi la patria Re tua qual'è La7 Re tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Re La casa è di chi l'abita La7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Re il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita La7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Re la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Re# Sib7 Dimmi bel giovane Re# onesto e biondo Sib7 dimmi la patria Re# tua qual'è Sib7 Re# tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Re# La casa è di chi l'abita Sib7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Re# il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Sib7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Re# la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Mi Si7 Dimmi bel giovane Mi onesto e biondo Si7 dimmi la patria Mi tua qual'è Si7 Mi tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Mi La casa è di chi l'abita Si7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Mi il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Si7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Mi la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Fa Do7 Dimmi bel giovane Fa onesto e biondo Do7 dimmi la patria Fa tua qual'è Do7 Fa tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Fa La casa è di chi l'abita Do7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Fa il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Do7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Fa la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Fa# Do#7 Dimmi bel giovane Fa# onesto e biondo Do#7 dimmi la patria Fa# tua qual'è Do#7 Fa# tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Fa# La casa è di chi l'abita Do#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Fa# il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Do#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Fa# la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Sol Re7 Dimmi bel giovane Sol onesto e biondo Re7 dimmi la patria Sol tua qual'è Re7 Sol tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Sol La casa è di chi l'abita Re7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Sol il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Re7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Sol la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Sol# Re#7 Dimmi bel giovane Sol# onesto e biondo Re#7 dimmi la patria Sol# tua qual'è Re#7 Sol# tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Sol# La casa è di chi l'abita Re#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Sol# il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Re#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Sol# la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
La Mi7 Dimmi bel giovane La onesto e biondo Mi7 dimmi la patria La tua qual'è Mi7 La tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' La La casa è di chi l'abita Mi7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi La il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Mi7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi La la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Sib Fa7 Dimmi bel giovane Sib onesto e biondo Fa7 dimmi la patria Sib tua qual'è Fa7 Sib tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Sib La casa è di chi l'abita Fa7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Sib il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Fa7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Sib la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Si Fa#7 Dimmi bel giovane Si onesto e biondo Fa#7 dimmi la patria Si tua qual'è Fa#7 Si tua qual'è Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' è la mia fe' Si La casa è di chi l'abita Fa#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Si il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita Fa#7 è un vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi Si la terrà è di chi la lavora. Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitor Io pugno intrepido per la comune come Leonida saprò morir saprò morir La casa è di chi l'abita... La casa è di chi l'abita...
Informazioni

L. Settimelli ha avuto il pregio di raccogliere questo canto a Lastra Signa (Fi) attraverso Donato Settimelli il quale ricorda di averlo conosciuto dopo la guerra del 1915-18. In effetti il brano non è riportato in alcuna stampa di canzonieri anarchici o socialisti d’inizio secolo consultati; né lo riporta il Canzoniere Sociale che dal secondo dopoguerra è forse il canzoniere anarchico più completo. Nella discografia degli anni ’70 è riportato, come autore del testo, un “anonimo”; altri ancora fanno risalire, erroneamente, il testo a Pietro Gori. Per fare finalmente e definitivamente chiarezza sulla vera origine del canto bisognerà attendere lo studio di Franco Bertolucci (“Anarchismo e lotte sociali a Pisa. 1871-1901”, Pisa, BFS, 1988) che riporta alla luce alcuni fatti storici di indubbio interesse. Fra questi il canto che oggi è noto col titolo “Dimmi bel giovane” che altro non è se non una poesia dell’internazionalista pisano Francesco Bertelli, stampata nel 1873 presso la tipografia Citi, dal titolo “Dimmi buon giovine. Esame d’ammissione del volontario alla Comune di Parigi”. Dunque il testo è stato scritto in ricordo della Comune di Parigi del 1871 e solo successivamente è stato stampato. Il testo della poesia è molto più lungo e articolato (ventidue strofe) rispetto a quello tramandato (di sole quattro strofe), con il ritornello (“La casa è di chi l’abita un ladro chi l’ignora. La terra pei filosofi è di chi la lavora”) un po’ modificato ma profondamente diverso nel significato politico che è l’incipit della poesia del Bertelli.

Da acrataz.oziosi.org (non più online).

Fonte

Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975

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