La storia cantata: L'uccisione di Mario Lupo
(25 Agosto 1972)
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È morto dicendo
"Compagni lottate più forte,
è l'unico modo
in cui posso sfuggire alla morte.
Lasciare la lotta,
l'amore, credetemi è duro
per chi ha lottato
e creduto nel nostro futuro".
"Ma so che il mio posto
di certo non resterà vuoto,
che un cuore che batte,
la vita, non resterà muto.
Mi sembra già di vedervi,
sarete milioni,
decisi ad erigere
un mondo senza padroni".
E il nostro vento soffia ancora
porta l'odore della rossa primavera.
Fa sventolare le bandiere nelle mani
di immense schiere di nuovi partigiani.
Mario, fratello, compagno,
sarai vendicato.
Non una sola ingiustizia
sarà sopportata.
Voglio farla finita
con ogni padrone,
la gioventù proletaria
oggi porta il tuo nome.
E noi lotteremo
i fascisti e i democristiani,
sapremo rifare la vita
con le nostre mani.
E tutto quel che volevi
sarà realizzato,
la pace, il lavoro
così tu sarai vendicato.
E il nostro vento soffia ancora..
Informazioni
Canzone dedicata a Mario Lupo, ucciso da un gruppo di neofascisti a Parma il 25 agosto 1972.
La canzone sarà poi ripresa da Pierangelo Bertoli, col titolo di "Eppur soffia ancora".
Ringraziamo l'amico Narciso Moschini per la segnalazione.
Fonte
Canzoniere del Vento Rosso, Han gridato scioperiamo, Servire il Popolo, 1974
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