Un piede segue l'altro

Un piede segue l'altro

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Un piede segue l'altro, l'altro segue il primo tieni il capo chino, gli occhi dritti al naso ma non ti fermare devi andare senza dubitare scendi quelle scale sali dei gradini se vuoi ritrovare la tua meta sempre piu vicina sempre piu lontana lungo quelle scale che devi salire senza sosta un piede segue l'altro un uomo segue il primo il primo segue un 'ombra e non sa che è un desiderio forse una speranza forse un'illusione una delusione che t'aspetta già nell'altra stanza simile alla prima simile ad un'altra simile alla vita spesa ad inseguire una lanterna come una farfalla che già s 'allontana in una altra stanza che scompare già dietro una porta un piede segue l'altro un uomo segue il primo il primo segue un'ombra che discende e sale eternamente...
Informazioni

Sesto brano del disco "Due stagioni" - 1977. Brano composto nel 1976 per lo spettacolo teatrale, in preparazione per quell'anno, in cui si intendeva indicare  le strategie del Potere.
La metafora sulla burocrazia che come un labirinto allontana e confonde la gente dalla comprensione delle leggi e della loro applicazione. Ma questo brano contiene anche un altro livello di lettura che tocca un aspetto esistenziale più generale in cui la vita diventa un vagare a vuoto nel momento in cui si trascina senza una vera motivazione. 
L'arpeggio molto dolce si avvita in un giro d'accordi ciclico e la voce, senza emozione, descrive il susseguirsi ed il ripetersi interminabile di  immagini e luoghi consueti, tra realtà e sogno, senza un fine e senza fine...  (dalle note del disco)

Testi e musica: Antonello Manzo - Gino Melchiorre

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roberto_deiana

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