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E da una riva a un’altra riva
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
e scesi a questo nuovo porto
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Chissà per ritornare 
o non sentirmi ancora morto…
Sono venuto a ’sta città
Come straniero che non sa
Come un insulto al cielo nero
In questa pioggia ostile
Lo stile fosco dell’età
E la pietà per questa gente
In tutto questo niente, il vento
Che batte il mio pensiero
E me ne andrò, io mi dicevo
Di notte, come uno straniero
Andrò davvero io non devo
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno 
la voglia di partire
Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
    
Do 
E da una riva a un’altra riva
Fa       Sol    Do 
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  Fa             Sol 
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Do                  Rem 
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Chissà per ritornare 
  Rem          Sol7 
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     Do               Fa 
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                       Do 
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          Sol7            Do 
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Che batte il mio pensiero
                       Fa 
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Andrò davvero io non devo
         Sol7                       Do 
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Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
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Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
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A quest’infame e dura guerra
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Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
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                Do#
E da una riva a un’altra riva
Fa#      Sol#   Do#
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Do#                 Re#m
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Do#
Chissà per ritornare 
  Re#m         Sol#7
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                       Do#
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                         Re#m
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                     Fa#
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             Sol#7        Do#
Che batte il mio pensiero
                       Fa#
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Do#
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                     Re#m
Andrò davvero io non devo
         Sol#7                      Do#
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moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
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“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
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Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Re 
E da una riva a un’altra riva
Sol      La     Re 
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  Sol            La  
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Re                  Mim 
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Re 
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  Mim          La7  
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     Re               Sol
Sono venuto a ’sta città
                       Re 
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                         Mim 
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          La7             Re 
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                     Sol
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                      Re 
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                           Mim 
In tutto questo niente, il vento
             La7          Re 
Che batte il mio pensiero
                       Sol
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Re 
Di notte, come uno straniero
                     Mim 
Andrò davvero io non devo
         La7                        Re 
Niente a nessuno andrò leggero via.
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Bisogna pur cedere al fondo 
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Come straniero che non parla
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Il tarlo nella perla
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Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
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Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
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E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Re#
E da una riva a un’altra riva
Sol#     Sib    Re#
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Sol#           Sib 
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Re#                 Fam 
E trascinavo la mia vita 
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Re#
Chissà per ritornare 
  Fam          Sib7 
o non sentirmi ancora morto...
     Re#              Sol#
Sono venuto a ’sta città
                       Re#
Come straniero che non sa
                         Fam 
Come un insulto al cielo nero
          Sib7            Re#
In questa pioggia ostile
                     Sol#
Lo stile fosco dell’età
                      Re#
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                           Fam 
In tutto questo niente, il vento
             Sib7         Re#
Che batte il mio pensiero
                       Sol#
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Re#
Di notte, come uno straniero
                     Fam 
Andrò davvero io non devo
         Sib7                       Re#
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
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Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
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Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Mi 
E da una riva a un’altra riva
La       Si     Mi 
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  La             Si  
e scesi a questo nuovo porto
Mi                  Fa#m
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Mi 
Chissà per ritornare 
  Fa#m         Si7  
o non sentirmi ancora morto...
     Mi               La 
Sono venuto a ’sta città
                       Mi 
Come straniero che non sa
                         Fa#m
Come un insulto al cielo nero
          Si7             Mi 
In questa pioggia ostile
                     La 
Lo stile fosco dell’età
                      Mi 
E la pietà per questa gente
                           Fa#m
In tutto questo niente, il vento
             Si7          Mi 
Che batte il mio pensiero
                       La 
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Mi 
Di notte, come uno straniero
                     Fa#m
Andrò davvero io non devo
         Si7                        Mi 
Niente a nessuno andrò leggero via.
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poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
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Un punto di fuga 
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moglie o figlio mio
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Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
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Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Fa 
E da una riva a un’altra riva
Sib      Do     Fa 
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Sib            Do  
e scesi a questo nuovo porto
Fa                  Solm
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Fa 
Chissà per ritornare 
  Solm         Do7  
o non sentirmi ancora morto...
     Fa               Sib
Sono venuto a ’sta città
                       Fa 
Come straniero che non sa
                         Solm
Come un insulto al cielo nero
          Do7             Fa 
In questa pioggia ostile
                     Sib
Lo stile fosco dell’età
                      Fa 
E la pietà per questa gente
                           Solm
In tutto questo niente, il vento
             Do7          Fa 
Che batte il mio pensiero
                       Sib
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Fa 
Di notte, come uno straniero
                     Solm
Andrò davvero io non devo
         Do7                        Fa 
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
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Bisogna pur cedere al fondo 
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Però io veglio inquieto ancora 
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Un punto di fuga 
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E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
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Siamo stranieri a questa terra
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E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
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Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Fa#
E da una riva a un’altra riva
Si       Do#    Fa#
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Si             Do# 
e scesi a questo nuovo porto
Fa#                 Sol#m
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Fa#
Chissà per ritornare 
  Sol#m        Do#7 
o non sentirmi ancora morto...
     Fa#              Si 
Sono venuto a ’sta città
                       Fa#
Come straniero che non sa
                         Sol#m
Come un insulto al cielo nero
          Do#7            Fa#
In questa pioggia ostile
                     Si 
Lo stile fosco dell’età
                      Fa#
E la pietà per questa gente
                           Sol#m
In tutto questo niente, il vento
             Do#7         Fa#
Che batte il mio pensiero
                       Si 
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Fa#
Di notte, come uno straniero
                     Sol#m
Andrò davvero io non devo
         Do#7                       Fa#
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
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Ai vecchi amici, a casa mia
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Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
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Di sete d’aria fresca e nuova 
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Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
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Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Sol
E da una riva a un’altra riva
Do       Re     Sol
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Do             Re  
e scesi a questo nuovo porto
Sol                 Lam 
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Sol
Chissà per ritornare 
  Lam          Re7  
o non sentirmi ancora morto...
     Sol              Do 
Sono venuto a ’sta città
                       Sol
Come straniero che non sa
                         Lam 
Come un insulto al cielo nero
          Re7             Sol
In questa pioggia ostile
                     Do 
Lo stile fosco dell’età
                      Sol
E la pietà per questa gente
                           Lam 
In tutto questo niente, il vento
             Re7          Sol
Che batte il mio pensiero
                       Do 
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Sol
Di notte, come uno straniero
                     Lam 
Andrò davvero io non devo
         Re7                        Sol
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno 
la voglia di partire
Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Sol#
E da una riva a un’altra riva
Do#      Re#    Sol#
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Do#            Re# 
e scesi a questo nuovo porto
Sol#                Sibm
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Sol#
Chissà per ritornare 
  Sibm         Re#7 
o non sentirmi ancora morto...
     Sol#             Do#
Sono venuto a ’sta città
                       Sol#
Come straniero che non sa
                         Sibm
Come un insulto al cielo nero
          Re#7            Sol#
In questa pioggia ostile
                     Do#
Lo stile fosco dell’età
                      Sol#
E la pietà per questa gente
                           Sibm
In tutto questo niente, il vento
             Re#7         Sol#
Che batte il mio pensiero
                       Do#
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Sol#
Di notte, come uno straniero
                     Sibm
Andrò davvero io non devo
         Re#7                       Sol#
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno 
la voglia di partire
Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                La 
E da una riva a un’altra riva
Re       Mi     La 
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Re             Mi  
e scesi a questo nuovo porto
La                  Sim 
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
La 
Chissà per ritornare 
  Sim          Mi7  
o non sentirmi ancora morto...
     La               Re 
Sono venuto a ’sta città
                       La 
Come straniero che non sa
                         Sim 
Come un insulto al cielo nero
          Mi7             La 
In questa pioggia ostile
                     Re 
Lo stile fosco dell’età
                      La 
E la pietà per questa gente
                           Sim 
In tutto questo niente, il vento
             Mi7          La 
Che batte il mio pensiero
                       Re 
E me ne andrò, io mi dicevo
                       La 
Di notte, come uno straniero
                     Sim 
Andrò davvero io non devo
         Mi7                        La 
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno 
la voglia di partire
Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Sib
E da una riva a un’altra riva
Mib      Fa     Sib
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Mib            Fa  
e scesi a questo nuovo porto
Sib                 Dom 
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Sib
Chissà per ritornare 
  Dom          Fa7  
o non sentirmi ancora morto...
     Sib              Mib
Sono venuto a ’sta città
                       Sib
Come straniero che non sa
                         Dom 
Come un insulto al cielo nero
          Fa7             Sib
In questa pioggia ostile
                     Mib
Lo stile fosco dell’età
                      Sib
E la pietà per questa gente
                           Dom 
In tutto questo niente, il vento
             Fa7          Sib
Che batte il mio pensiero
                       Mib
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Sib
Di notte, come uno straniero
                     Dom 
Andrò davvero io non devo
         Fa7                        Sib
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno 
la voglia di partire
Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Si 
E da una riva a un’altra riva
Mi       Fa#    Si 
percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco 
  Mi             Fa# 
e scesi a questo nuovo porto
Si                  Do#m
E trascinavo la mia vita 
chissà per arrivare
Si 
Chissà per ritornare 
  Do#m         Fa#7 
o non sentirmi ancora morto...
     Si               Mi 
Sono venuto a ’sta città
                       Si 
Come straniero che non sa
                         Do#m
Come un insulto al cielo nero
          Fa#7            Si 
In questa pioggia ostile
                     Mi 
Lo stile fosco dell’età
                      Si 
E la pietà per questa gente
                           Do#m
In tutto questo niente, il vento
             Fa#7         Si 
Che batte il mio pensiero
                       Mi 
E me ne andrò, io mi dicevo
                       Si 
Di notte, come uno straniero
                     Do#m
Andrò davvero io non devo
         Fa#7                       Si 
Niente a nessuno andrò leggero via.
Da marciapiede a marciapiede 
poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo 
un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora 
e traccio a questo stagno
Un punto di fuga 
che non sia famiglia, 
moglie o figlio mio
E così vivo in ’sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
Il tarlo nella perla
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio
Da vita a morte è solo storia 
di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova 
e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno 
chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno 
la voglia di partire
Siamo stranieri a ’sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
“O morte, vecchio capitano”
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare... e ciao
                Informazioni
              "Bei tempi quelli in cui i vari Camus potevano discettare di estraneità come di una condizione esistenziale dell’uomo moderno. Oggi è molto se, dell’essere Straniero, non se ne occupi solo il codice penale. Io che sono un inguaribile nostalgico, anarco-conservatore, dedico alla questione qualche verso che vuole stare in bilico fra il significato esistenziale e quello politico. “O morte, o vecchio capitano” è una frase di Baudelaire." (Alessio Lega)
Da "Resistenza e Amore", Nota, 2004
Fonte
              Lega Alessio, CD Resistenza e Amore, Nota, 2004
Scheda del canto
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      Anno
              Lingua
        
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