Sfracelli d'Italia
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Sfracelli d’Italia
d’Italia che resta?
Chi anela a un lavoro
si frange la testa.
Perché tanta boria
oh tu che stai a Roma?
Ci metti la soma
la chiami equità.
Sfracelli d’Italia
narriamo le gesta
di chi borseggiando
ci sfrutta ci appesta.
È vana tua gloria
maligno linfoma,
l’Italia mai doma
scacciarti saprà.
Stringiamoci a coorte
chi oggi è più forte
domani cadrà.
Sfracelli d’Italia
che Italia è mai questa?
Diritti e conquiste:
gli han fatto la festa.
È tua la vittoria
marchionno sparviero,
dimane io spero
vedrà chi vivrà.
Sfracelli d’Italia
Italia in tempesta
chi affoga chi annaspa
chi espatria chi resta.
La voce si sente:
‘Pugnare che vale?’
di chi al capitale
la testa chinò.
Stringiamoci a coorte
chi oggi è più forte
domani cadrà.
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Segnalata dall'autore, Francesco Ciccio Giuffrida
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