Schiavi

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Siamo la ciurma ignota di un galeon mortale su cui brontola il tuono dell'avvenir fatale Mai orizzonti limpidi schiude la nostra aurora e sulla tolda squallida urla la scolta ognora I nostri dì s'involano tra fetide carene siam macri, emunti schiavi stretti in ferral catene Nessun nocchiero ardito sfida dei venti l'ira ? Pur sulla nave muda* vespero ognun sospira! Sorge sul mar la luna ruotan le stelle in cielo ma sulle nostre tombe steso è un funereo velo Torme di schiavi adusti chini a gemer sul remo spezziam queste carene o chini a remar morremo Remiam finchè la nave si schianti sui frangenti alte le rossonere tra il sibilar dei venti Cos'è gementi schiavi questo remar remare? meglio cader da prodi sul biancheggiar del mare E sia pietosa coltrice l'onda spumosa e ria ma pera in tutto il mondo l'infame borghesia Falci del messidoro picche vermiglie al vento sarete i nostri labari nell'epico cimento Su, su gementi schiavi l'onda gorgoglia e sale: di già balena e fulmina sul galeon fatale Si schiavi all'armi all'armi! Pugnam col braccio forte gridiam gridiam giustizia o libertade o morte
Informazioni

Il testo riportato è tratto dal manoscritto originale di Belgrado Pedrini (prima stesura) e redatto quando si trovava nella casa penale di Fossombrone nel 1967.

* Muda è il termine con il quale venivano designate nel Medioevo le carovane navali  periodicamente organizzate dalle Repubbliche Marinare italiane. In particolar modo a Venezia le mude erano organizzate dallo Stato e si distinguevano dalle imprese mercantili completamente private per il fatto di essere guidate da comandanti della Repubblica e di rappresentarne ufficialmente gli interessi nei mercati levantini. Le mude prendevano il nome dalle principali regioni nelle quali operavano (Muda di Siria, Muda d'Egitto, etc.) e il termine stesso (muda, cioè muta) traeva spunto dalla loro periodicità (gli arrivi e le partenze avvenivano in determinati periodi dell'anno), simile a quella degli uccelli migratori. Tali viaggi, nati nel XIII secolo, furono via via regolarizzati nel corso del Trecento, divenendo di voga nel Quattrocento per terminare nella prima metà del Cinquecento.

Per la melodia e gli accordi vedi "Il Galeone"

Scheda del canto
Autori testo
Autori musica
Anno
Lingua
Inserito da
ezio cuppone

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