Sarete voi padroni ad emigrare

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Quel giorno che so' andato a Settentrione l'hai maledetto sempre, o moglie mia; è stato per la disoccupazione che ho dovuto lasciare la terra mia. La Svizzera ci accoglie a braccia chiuse, ci mette il pane duro dentro in bocca; tre anni l'ho inghiottito questo pane, tre anni carcerato alle baracche. Lo sfruttamento è calcolato bene, ci carica fatica ogni minuto; è un orologio di gran precisione. la Svizzera cammina col nostro fiato. Padroni dell'Italia e dell'Europa l'uno all'altro stretti son legati, mentre che i sindacati traditori vogliono separare gli sfruttati. Sono tornato a maggio per il voto, ma non ha vinto il proletariato, perché finché ci sono le elezioni vincono i ruffiani e i padroni. Ma noi ci organizziamo per lottare e per unirci a tutti i proletari; sarete voi padroni ad emigrare, ad emigrare ma da tutto il mondo.
Fonte

Canzoniere del Proletariato, L'internazionale proletaria, Se c'è la crisi per il padrone, Sarete voi padroni ad emigrare, Lotta Continua, 1971

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