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che la luna non si ferma
coi suoi carri e via sobbalza,
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coi suoi raggi inargentati,
quell’argento maledetto –
dentro il cuore dei soldati,
gli agitava tutto il petto»
Come il cuore non si arresta
come il tempo non aspetta
come tutto è una gran festa
movimento, amore, fretta...
Si bruci anche la luna con le stelle
che di noi non han rispetto
che attraversa il buio e ride,
che non ha sale d’aspetto
così dissero i nazisti
quando chiusero la gabbia
degli zingari nel campo
di risiera di San Sabba
Si bruci anche la luna misteriosa
che sa leggere le carte
sul violino della sposa
sulla giostra che riparte
così dissero i fascisti
in difesa della razza
così vollero i razzisti
della scienza che ti ammazza.
Così vollero fermare
quel gran viaggio della vita
così vollero bruciare
la speranza inaridita.
Rimasero i campi deserti
e il cielo disabitato
i vivi più morti dei morti
nel crematorio di Stato.
Quei pochi tornarono al viaggio
nemmeno un momento di gloria
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stringendo il silenzio fra i denti
una cicatrice di luna.
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c’è un Porrajmos dentro il campo
che anche oggi han sgomberato
E brucia ancora luna, brucia ancora
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Dove chi non sa non può
non vuole stare al compromesso
è uno zingaro, un nemico,
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i vivi più morti dei morti
Do#
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Reb
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Rimasero i campi deserti
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i vivi più morti dei morti
Mi
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E brucia ancora luna, brucia ancora
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Si bruci anche la luna misteriosa
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così vollero i razzisti
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La
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Rem
e il cielo disabitato
Do
i vivi più morti dei morti
Fa
nel crematorio di Stato.
Solm
Quei pochi tornarono al viaggio
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“Porrajmos” ma un nome selvaggio
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«parlare dei morti è sfortuna»
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Ma in cielo una ferita resta aperta
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Dove chi non sa non può
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“Porrajmos” ma un nome selvaggio
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«parlare dei morti è sfortuna»
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Che fastidio questa luna…
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i vivi più morti dei morti
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“Porrajmos” ma un nome selvaggio
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e tu luna brucia ancora
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Che fastidio questa luna…
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Sol7
qualche volta anche rubando
Do7
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Mib
i vivi più morti dei morti
Lab
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Sibm
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“Porrajmos” ma un nome selvaggio
non soldi, rispetto o memoria
ripresero i carri più lenti
«parlare dei morti è sfortuna»
stringendo il silenzio fra i denti
una cicatrice di luna.
Ma in cielo una ferita resta aperta
nel bel mondo ch’è rinato
che si scorda sempre tutto
per ripetere il passato
questa pioggia che cadendo
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c’è un Porrajmos dentro il campo
che anche oggi han sgomberato
E brucia ancora luna, brucia ancora
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Dove chi non sa non può
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è uno zingaro, un nemico,
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e tu luna brucia ancora
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Sim
Che fastidio questa luna…
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Fa#m
senza mai fondare stato
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Sim
senza mai fondare banche
Mim
non accumulando niente
Sol#7
qualche volta anche rubando
Do#7
per campare la sua gente…
Sim
E poi via di balza in balza,
che la luna non si ferma
Fa#m
coi suoi carri e via sobbalza,
luna che tira di scherma
Do#7
coi suoi raggi inargentati,
quell’argento maledetto –
dentro il cuore dei soldati,
Re Do#Fa#m
gli agitava tutto il petto»
Sol
Come il cuore non si arresta
Fa#m
come il tempo non aspetta
Do
come tutto è una gran festa
Sol#7 Do#7
movimento, amore, fretta...
Si bruci anche la luna con le stelle
che di noi non han rispetto
che attraversa il buio e ride,
che non ha sale d’aspetto
così dissero i nazisti
quando chiusero la gabbia
degli zingari nel campo
di risiera di San Sabba
Si bruci anche la luna misteriosa
che sa leggere le carte
sul violino della sposa
sulla giostra che riparte
così dissero i fascisti
in difesa della razza
così vollero i razzisti
della scienza che ti ammazza.
Così vollero fermare
quel gran viaggio della vita
così vollero bruciare
la speranza inaridita.
Do#
Rimasero i campi deserti
Fa#m
e il cielo disabitato
Mi
i vivi più morti dei morti
La
nel crematorio di Stato.
Sim
Quei pochi tornarono al viaggio
Fa#m
nemmeno un momento di gloria
Do#7
“Porrajmos” ma un nome selvaggio
non soldi, rispetto o memoria
ripresero i carri più lenti
«parlare dei morti è sfortuna»
stringendo il silenzio fra i denti
una cicatrice di luna.
Ma in cielo una ferita resta aperta
nel bel mondo ch’è rinato
che si scorda sempre tutto
per ripetere il passato
questa pioggia che cadendo
pare proprio abbia gridato
c’è un Porrajmos dentro il campo
che anche oggi han sgomberato
E brucia ancora luna, brucia ancora
dentro il mondo che è lo stesso
Dove chi non sa non può
non vuole stare al compromesso
è uno zingaro, un nemico,
è un colpevole, un diverso
e tu luna brucia ancora
brucia sempre brucia adesso…
Informazioni
Un canto dedicato al Porrajmos e alla persecuzione del popolo rom.
Fonte
Alessio Lega, Marenero, 2017
Scheda del canto
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