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Nono brano del disco "Due stagioni" - 1977. Brano composto nel 1976 per lo spettacolo teatrale, in preparazione per quell'anno, in cui si intendeva indicare le strategie del Potere.
La Rivoluzione arriva come una pioggia che bagna chiunque e dappertutto... ma le gocce... sono fuoco.
Lo schema, si articola in un crescendo introdotto da un arpeggio di note e suoni che richiamano l'effetto pioggia e che poi diventerà temporale. Alla voce iniziale maschile segue quella femminile ed infine il coro ad esprimere il coinvolgimento dilagante con vanghe e forconi.
La parte A, suona come una cantilena per bambini, è innocente, non indica subito cosa accada di preciso ma questa pioggia di fuoco così tintillenata sembra introdurre un clima horror sconvolgente. Col passaggio alla parte B e poi alla C in un crescendo minaccioso, diventa sempre più chiaro chi saranno le vittime predestinate di questo straordinario fenomeno atmosferico ... ed intanto già trema nel letto chi dormiva su cento cuscini, chi viveva di furto e delitto ... ed è pallido come uno straccio ed è come un pulcino bagnato, chi diceva che un poveraccio non avrebbe mai reclamato... (dalle note del disco)
Musica e testi: Antonello Manzo e Gino Melchiorre
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