Ti possono interessare anche..
Adesso che i portici non offron
più il loro riparo
li vedi nei vicoli dove
le macchine passan di rado e anche le sirene
della polizia si senton più piano.
Adesso che nessuna strada racconta
più storie le loro memorie brasate
si sbattono agli angoli
d’ombra dove si pisciava
e gli sbronzi grondavano sangue alla strada.
Negli angoli in cui gli africani
gli davano in mano
ad un prezzo da furto l’estratto peggiore
d’un petalo afgano o le nevi più grigie
che dal sudamerica viaggiano
dentro allo stomaco idiota di un mulo
tra merda e budella
c’è solo un fantasma lontano.
Adesso che i parchi son chiusi
quei musi scavati
da troppe partite tagliate
da ruggine e sputo
si guardano intorno smarriti
stringendo una becks, e non sanno chi siamo.
E gli occhi che dalle finestre
li guardan passare
sul greto del fiume, e scattano foto
per poi segnalare che quelli che a casa
non possono stare rimangono in giro
per strada a vagare a cercare qualcosa
che non puoi più trovare.
Negli angoli in cui gli africani
gli davano in mano
ad un prezzo da furto l’estratto peggiore
d’un petalo afgano o le nevi più grigie
che dal sudamerica viaggiano
dentro allo stomaco idiota di un mulo
tra merda e budella
Informazioni
Volevo raccontare la storia dei tossici che vivono per strada e non hanno più gli spaccini in giro. Ed essendo dei poveracci son condannati all’astinenza pesa. È una storia di questi giorni e la vedo (non) accadere sotto la mia finestra. Mettere in luce gli aspetti più bui del mondo e delle cose: le canzoni possono fare anche questo, e chi le scrive a modo suo deve provarci.
Fonte
Canzone segnalata dall'autore
Scheda del canto
Autori testo
Anno
Lingua
Inserito da
roberto_deiana
Disclaimer
I diritti del contenuto sono dei rispettivi autori.Lo staff de ilDeposito.org non condivide necessariamente il contenuto, che viene inserito nell'archivio unicamente per il suo valore storico, artistico o culturale (maggiori informazioni).
Commenti
Per inserire un commento è necessario registrarsi!