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Ma non riusciranno gli operai
a prendere le fabbriche ai padroni;
hanno tentato nel '920
e i riformisti gli han spaccato i denti
padrone mio non devi preoccuparti
sono lo stato e faccio i tuoi interessi
se non bastassero i carabinieri
c'è la scuola e caserma che li freghi
è vero amico stato c'hai ragione
abbiamo la scuola piena di nozioni
e lo studente impara facilmente
chi sono gli sfruttati e chi i padroni
e poi ho inventato patria, onore e gloria
quand'entra il proletario giù in caserma
se non impara ad ubbidire lesto
gli insegna il generale presto presto
se non bastasse il prete ed il maestro
e il generale a metterli un po' a posto
c'habbiamo in mano la televisione
giornali e stampa per l'informazione
con il telegiornale ed il pallone
a quei citrulli gli riempiam la testa
cresce la roba, affitto spese e pane:
noi diamo canzonissima a chi ha fame
oh come siam felici noi padroni
in questa Italia di lavoratori
lasciamo lavorare gli operai
e noi viviam nell'ozio più che mai...
Informazioni
Quinto testo dal disco L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario, del Collettivo del Contropotere, edito dal "Circolo cultura popolare di Massa" nel 1976, il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del movimento anarchico.
Da "La musica dell'altra Italia", sito non più online.
Fonte
Collettivo del Contropotere, LP L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario 1976, edito dal "Circolo cultura popolare" di Massa.
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