Lettera di Robert Bowman

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Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Racconti, Signor Presidente, racconti al popolo la verità. la smetta di spander per mari e per monti menzogne, bugie, falsità. È falso che, se il terrorismo minaccia di farsi ogni giorni più forte, gli dobbiamo rendere pan per focaccia con mille arsenali di morte. Non serve un sistema di Guerre Stellari, spendendo più soldi che puoi, per essere certi che pochi sicari non piazzino bombe fra noi Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, se tutti i miliardi che diamo alla CIA per tessere ignobili trame li dessimo invece a qualche agenzia per dare assistenza a chi ha fame; Allora. signor Presidente, davvero chi mai potrà odiarci in futuro? E il nostro paese e il popolo intero potranno sentirsi al sicuro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Dom Racconti, Signor Presidente, racconti Sib Re# Fa Sib al popolo la veri - tà. Do# Sol# la smetta di spander per mari e per monti Re# Sib menzogne, bugie, falsità. Fam Dom È falso che, se il terrorismo minaccia Sol# Re# di farsi ogni giorni più forte, Si Re#m gli dobbiamo rendere pan per focaccia Sol#m6 Sib con mille arsenali di morte. Re# Solm Non serve un sistema di Guerre Stellari, Dom6 Solm spendendo più soldi che puoi, Dom Sol# Fam Sib per essere certi che pochi sicari Re# Dom Sol Dom non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Re# Solm se tutti i miliardi che diamo alla CIA Dom6 Solm per tessere ignobili trame Dom Sol# Fam Sib li dessimo invece a qualche agenzia Re# Dom Sol Sol#Do7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Fam Sib Re# Sol Allora. signor Presidente, davvero Dom Fam Dom chi mai potrà odiarci in futuro? Sol# Sib Re# Sol E il nostro paese e il popolo intero Dom Do# Sol Dom potranno sentirsi al sicu - ro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Do#m Racconti, Signor Presidente, racconti Si Mi Fa# Si al popolo la veri - tà. Re La la smetta di spander per mari e per monti Mi Si menzogne, bugie, falsità. Fa#m Do#m È falso che, se il terrorismo minaccia La Mi di farsi ogni giorni più forte, Do Mim gli dobbiamo rendere pan per focaccia Lam6 Si con mille arsenali di morte. Mi Sol#m Non serve un sistema di Guerre Stellari, Do#m6 Sol#m spendendo più soldi che puoi, Do#m La Fa#m Si per essere certi che pochi sicari Mi Do#m Sol# Do#m non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Mi Sol#m se tutti i miliardi che diamo alla CIA Do#m6 Sol#m per tessere ignobili trame Do#m La Fa#m Si li dessimo invece a qualche agenzia Mi Do#m Sol# La Do#7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Fa#m Si Mi Sol# Allora. signor Presidente, davvero Do#m Fa#m Do#m chi mai potrà odiarci in futuro? La Si Mi Sol# E il nostro paese e il popolo intero Do#m Re Sol# Do#m potranno sentirsi al sicu - ro.
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Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Re#m Racconti, Signor Presidente, racconti Do# Fa# Sol# Do# al popolo la veri - tà. Mi Si la smetta di spander per mari e per monti Fa# Do# menzogne, bugie, falsità. Sol#m Re#m È falso che, se il terrorismo minaccia Si Fa# di farsi ogni giorni più forte, Re Fa#m gli dobbiamo rendere pan per focaccia Sim6 Do# con mille arsenali di morte. Fa# Sibm Non serve un sistema di Guerre Stellari, Re#m6 Sibm spendendo più soldi che puoi, Re#m Si Sol#m Do# per essere certi che pochi sicari Fa# Re#m Sib Re#m non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Fa# Sibm se tutti i miliardi che diamo alla CIA Re#m6 Sibm per tessere ignobili trame Re#m Si Sol#m Do# li dessimo invece a qualche agenzia Fa# Re#m Sib Si Re#7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Sol#m Do# Fa# Sib Allora. signor Presidente, davvero Re#m Sol#m Re#m chi mai potrà odiarci in futuro? Si Do# Fa# Sib E il nostro paese e il popolo intero Re#m Mi Sib Re#m potranno sentirsi al sicu - ro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Mim Racconti, Signor Presidente, racconti Re Sol La Re al popolo la veri - tà. Fa Do la smetta di spander per mari e per monti Sol Re menzogne, bugie, falsità. Lam Mim È falso che, se il terrorismo minaccia Do Sol di farsi ogni giorni più forte, Re# Solm gli dobbiamo rendere pan per focaccia Dom6 Re con mille arsenali di morte. Sol Sim Non serve un sistema di Guerre Stellari, Mim6 Sim spendendo più soldi che puoi, Mim Do Lam Re per essere certi che pochi sicari Sol Mim Si Mim non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Sol Sim se tutti i miliardi che diamo alla CIA Mim6 Sim per tessere ignobili trame Mim Do Lam Re li dessimo invece a qualche agenzia Sol Mim Si Do Mi7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Lam Re Sol Si Allora. signor Presidente, davvero Mim Lam Mim chi mai potrà odiarci in futuro? Do Re Sol Si E il nostro paese e il popolo intero Mim Fa Si Mim potranno sentirsi al sicu - ro.
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Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Solm Racconti, Signor Presidente, racconti Fa Sib Do Fa al popolo la veri - tà. Sol# Re# la smetta di spander per mari e per monti Sib Fa menzogne, bugie, falsità. Dom Solm È falso che, se il terrorismo minaccia Re# Sib di farsi ogni giorni più forte, Fa# Sibm gli dobbiamo rendere pan per focaccia Re#m6 Fa con mille arsenali di morte. Sib Rem Non serve un sistema di Guerre Stellari, Solm6 Rem spendendo più soldi che puoi, Solm Re# Dom Fa per essere certi che pochi sicari Sib Solm Re Solm non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Sib Rem se tutti i miliardi che diamo alla CIA Solm6 Rem per tessere ignobili trame Solm Re# Dom Fa li dessimo invece a qualche agenzia Sib Solm Re Re# Sol7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Dom Fa Sib Re Allora. signor Presidente, davvero Solm Dom Solm chi mai potrà odiarci in futuro? Re# Fa Sib Re E il nostro paese e il popolo intero Solm Sol# Re Solm potranno sentirsi al sicu - ro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Sol#m Racconti, Signor Presidente, racconti Fa# Si Do# Fa# al popolo la veri - tà. La Mi la smetta di spander per mari e per monti Si Fa# menzogne, bugie, falsità. Do#m Sol#m È falso che, se il terrorismo minaccia Mi Si di farsi ogni giorni più forte, Sol Sim gli dobbiamo rendere pan per focaccia Mim6 Fa# con mille arsenali di morte. Si Re#m Non serve un sistema di Guerre Stellari, Sol#m6 Re#m spendendo più soldi che puoi, Sol#m Mi Do#m Fa# per essere certi che pochi sicari Si Sol#m Re# Sol#m non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Si Re#m se tutti i miliardi che diamo alla CIA Sol#m6 Re#m per tessere ignobili trame Sol#m Mi Do#m Fa# li dessimo invece a qualche agenzia Si Sol#m Re# Mi Sol#7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Do#m Fa# Si Re# Allora. signor Presidente, davvero Sol#m Do#m Sol#m chi mai potrà odiarci in futuro? Mi Fa# Si Re# E il nostro paese e il popolo intero Sol#m La Re# Sol#m potranno sentirsi al sicu - ro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Lam Racconti, Signor Presidente, racconti Sol Do Re Sol al popolo la veri - tà. Sib Fa la smetta di spander per mari e per monti Do Sol menzogne, bugie, falsità. Rem Lam È falso che, se il terrorismo minaccia Fa Do di farsi ogni giorni più forte, Sol# Dom gli dobbiamo rendere pan per focaccia Fam6 Sol con mille arsenali di morte. Do Mim Non serve un sistema di Guerre Stellari, Lam6 Mim spendendo più soldi che puoi, Lam Fa Rem Sol per essere certi che pochi sicari Do Lam Mi Lam non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Do Mim se tutti i miliardi che diamo alla CIA Lam6 Mim per tessere ignobili trame Lam Fa Rem Sol li dessimo invece a qualche agenzia Do Lam Mi Fa La7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Rem Sol Do Mi Allora. signor Presidente, davvero Lam Rem Lam chi mai potrà odiarci in futuro? Fa Sol Do Mi E il nostro paese e il popolo intero Lam Sib Mi Lam potranno sentirsi al sicu - ro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Sibm Racconti, Signor Presidente, racconti Lab Reb Mib Lab al popolo la veri - tà. Si Solb la smetta di spander per mari e per monti Reb Lab menzogne, bugie, falsità. Mibm Sibm È falso che, se il terrorismo minaccia Solb Reb di farsi ogni giorni più forte, La Rebm gli dobbiamo rendere pan per focaccia Solbm6 Lab con mille arsenali di morte. Reb Fam Non serve un sistema di Guerre Stellari, Sibm6 Fam spendendo più soldi che puoi, Sibm Solb Mibm Lab per essere certi che pochi sicari Reb Sibm Fa Sibm non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Reb Fam se tutti i miliardi che diamo alla CIA Sibm6 Fam per tessere ignobili trame Sibm Solb Mibm Lab li dessimo invece a qualche agenzia Reb Sibm Fa SolbSib7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Mibm Lab Reb Fa Allora. signor Presidente, davvero Sibm Mibm Sibm chi mai potrà odiarci in futuro? Solb Lab Reb Fa E il nostro paese e il popolo intero Sibm Si Fa Sibm potranno sentirsi al sicu - ro.
Parlato: "Questa lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti intitolata "Perchè gli Stati Uniti sono odiati" fu scritta nel 1998 da Robert Bowman, vescovo cattolico di una diocesi dello stato della Florida. Durante la guerra del Vietnam Bowman, con il grado di tenente-colonnello, aveva preso parte a più di cento azioni di combattimento." Sim Racconti, Signor Presidente, racconti La Re Mi La al popolo la veri - tà. Do Sol la smetta di spander per mari e per monti Re La menzogne, bugie, falsità. Mim Sim È falso che, se il terrorismo minaccia Sol Re di farsi ogni giorni più forte, Sib Rem gli dobbiamo rendere pan per focaccia Solm6 La con mille arsenali di morte. Re Fa#m Non serve un sistema di Guerre Stellari, Sim6 Fa#m spendendo più soldi che puoi, Sim Sol Mim La per essere certi che pochi sicari Re Sim Fa# Sim non piazzino bombe fra no - i Non dica alla gente che siamo un bersaglio per il terrorismo che avanza soltanto perché, per un caso o per sbaglio, non siamo più forti abbastanza. Non torni a ripetere quella bugia che c'è chi ci vuole sconfitti perché difendiamo la democrazia e la libertà ed i diritti! Il nostro governo, al contrario, è contento di offrire, con tutti gli onori, aiuti a chi esercita lo sfruttamento, a despoti ed a dittatori. Noi siamo un bersaglio perché siamo odiati e resi purtroppo famosi dai nostri governi che si son macchiati di atti e di crimini odiosi; che in molti paesi mandarono agenti a fare uno sporco lavoro, deporre od uccidere dei dirigenti eletti dai popoli loro, ed al loro posto piazzar qualche arnese, sorretto dai nostri cannoni, ansioso di vendere il proprio paese alle nostre corporaziori. E tu, Mossadegh, quando in Iran volevi nazionalizzare il petrolio, ti abbiam sostitituito con Raza Pahlevi, lo Scià servo del monopolio. In Cile abbiam fatto le azioni più oscene: per le sue miniere di rame abbiamo ucciso un uomo per bene e messo su un despota infame. Poi in Nicaragua ed in Guatemala: l'America Latina tutta l'abbiam data in mano a chi la regala alle Compagnie della frutta. Se ora noi siamo un bersaglio per questo, saremo bersagli futuri: se non cambieremo politica presto sarem sempre meno sicuri. Buttassimo a mare i nostri arsenali sia chimici che nucleari, e non addestrassimo più criminali, squadroni di morte e sicari, Re Fa#m se tutti i miliardi che diamo alla CIA Sim6 Fa#m per tessere ignobili trame Sim Sol Mim La li dessimo invece a qualche agenzia Re Sim Fa# Sol Si7 per dare assistenza a chi ha fa - me; Mim La Re Fa# Allora. signor Presidente, davvero Sim Mim Sim chi mai potrà odiarci in futuro? Sol La Re Fa# E il nostro paese e il popolo intero Sim Do Fa# Sim potranno sentirsi al sicu - ro.
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Amodei Fausto, Per fortuna c'è il cavaliere, Nota, 2005

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