L'amore al tempo della rivolta

L'amore al tempo della rivolta

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Marco Rovelli
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La storia cantata: Proclamazione della Repubblica Romana (9 Febbraio 1849)

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Saró detto pazzo, ambizioso e turbolento ma avrò la ricompensa al fondo della mia coscienza e nell'animo dei cari dei miei generosi amici e nell'amore tuo, nelle parole che mi dici So di osare l'impossibile, che grande è il mio ardimento ma è l'inerzia a rendere immenso il mio tormento perciò torno alla mia terra, che ci fece eterni amanti quella festa a Piedigrotta tra le luci e degl'incanti In quel giorno di settembre ci incontrammo da bambini la vita si dischiuse e intramò i nostri destini amor ci precedette e ci fece stupire nel profondo della voce il tuo nome mi s'incise Fin nella maledetta nebbia, dove era muto il cielo, non ha smesso l'ideale di esser fuoco al mio pensiero e d'amor l'incendio non è mai cessato in cuore pur spezzato già da tempo dall'acerbo mio dolore Essere promessa a un uomo non voluto Che se non sei schiava arriva il giorno del rifiuto il tuo amor mi fece fuggir quella prigione Ma abbandonare i figli miei mi lacerava il cuore E abbandonata al vento, tra due fuochi sospesa Mia madre mi scriveva recupera l'onore io risposi E' mio l'amore, ed è legge naturale Non cercate di piegarmi al vostro modo di pensare "Il ne faut faire jamais comme les autres Il ne faut faire jamais comme les autres Je t'aime Il ne faut faire jamais comme les autres" Nella repubblica sognata col genio dell'insurrezione nel fuoco di quella battaglia, si rinsaldò l'amore mentre disponevo armi, tu curavi le ferite E il dolor della sconfitta il tuo amore fece mite Adesso vado coi trecento che diran giovani e forti ma i veri sognatori mai potranno dirsi morti All'odiata catena del mio tempo do l'assalto Ora e sempre di rivolta elevo lo stendardo E ancora un'altra volta mio infinito amore io resterò al tuo fianco e sopporterò il dolore di averti perduto al colmo d'illusione e per tutta la vita io porterò il tuo nome: Enrichetta Pisacane.
Informazioni


"Carlo Pisacane è stata la figura più vicina al Che Guevara che c'è stata nella storia italiana. E quel grande rivoluzionario risorgimentale e socialista visse una straordinaria storia d'amore con Enrichetta Di Lorenzo, che lo seguì in tutta Europa, e poi nelle Cinque Giornate di Milano, e poi nella Repubblica Romana (che fu la cosa più vicina della nostra storia alla Comune di Parigi). Si erano innamorati ancora bambini, a una festa a Piedigrotta, ma poi lei era stata data in sposa a un uomo che non amava, e nonostante i tre figli era profondamente infelice, e si ribellò, spezzando le proprie catene: lasciò la vita comoda e fuggì da Napoli, per seguire Carlo in questa vita ribelle. Finché lui, nel 1857, decise l'impresa disperata, decise di osare l'impossibile, sperando di fare insorgere la sua terra napoletana: “eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti”. (Marco Rovelli)

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Rovelli M. CD Tutto inizia sempre, Materiali sonori 2015

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