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Siamo fulmini di guerra,
puri e vindici italiani;
siamo i forti partigiani
della santa Libertà.
Tra la fame, l'ansia, il gelo
inseguiti e tormentati,
combattiam da disperati
per l'umana dignità
Noi daremo piombo e morte
al germanico invasor!
Noi daremo piombo e morte
al fascista traditor!
Son carnefici del mondo
i fascisti e gl'hitleriani
e il dover degl'italiani
quegl'infami è di ammazzar.
Su, compagni, sterminiamo
tale razza maledetta!
All'italica vendetta
niun di loro dovrà scampar
Noi daremo piombo e morte...
Parte un grido di vendetta
dai paesi devastati,
da gl'intermi sventurati
che il tedesco assasinò.
Giustiziamo, o partigiani,
quelle belve senza cuore!
Massacriamo con furore
chi l'Italia massacrò!
Noi daremo piombo e morte...
Se in passato fu matrigna
a noi plebe sfortunata,
questa Patria oggi prostrata
noi vogliamo riscattar.
Sia più cara al nostro cuore
la grande madre oggi avvilita:
nel curarle ogni ferita
la potrem rigenerar.
Questa nostra Italia bella
col Lavoro risorgerà!
Sia il Lavoro la sua Stella
e l'Italia non morrà!
Informazioni
Sull'aria del "Canto dei lavoratori [Inno dei lavoratori]".
Fonte
Spartacus Picenus, Canti comunisti, Milano, Edizioni del Calendario del Popolo, 1967
Scheda del canto
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