Il canto della prigione

Il canto della prigione

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Pietro Gori
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Quando muore triste il giorno, e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Dom Quando muore triste il giorno, Sol7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Dom intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Do#m Quando muore triste il giorno, Sol#7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Do#m intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Rem Quando muore triste il giorno, La7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Rem intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Re#m Quando muore triste il giorno, Sib7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Re#m intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Mim Quando muore triste il giorno, Si7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Mim intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Fam Quando muore triste il giorno, Do7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Fam intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Fa#m Quando muore triste il giorno, Do#7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Fa#m intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Solm Quando muore triste il giorno, Re7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Solm intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Sol#m Quando muore triste il giorno, Re#7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Sol#m intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
Lam Quando muore triste il giorno, Mi7 e ne l'ombra è la prigione de' reietti e de' perduti Lam intuoniamo la canzone. La canzone maledetta che ne' fieri petti rugge, affocata da la rabbia che c'infiamma e che ci strugge. La canzon che di bestemmie e di lacrime è contesta; la canzone disperata de l'uman dolore è questa. Noi nascemmo e fanciullini per il pane abbiam lottato, senza gioia di sorrisi sotto un tetto sconsolato. Noi soffrimmo, e niun ci volse un conforto, o porse aita niuno il cor ci ritemprava a le pugne de la vita. Noi cademmo, e giù sospinti rotolammo per la china, supplicammo, e de li sdegni ci travolse la ruina. Or, crucciosi e senza speme qui da tutti abbandonati, maledetto abbiamo l'ora ed il giorno in cui siam nati. Ma su voi, che luce e pane a noi miseri negaste, e caduti sotto il peso de la croce c'insultaste; Sopra voi di questo canto che ne l'aura morta trema, come strale di vendetta si rovescia l'anatema.
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Informazioni

Il canto è ripreso dalle opere di Pietro Gori, che ne ha scritto i versi nel penitenziario di S.Giorgio [a Lucca, ndr] il 20 settembre 1890. È lo stesso Gori che ci fornisce alcune note:
'Coteste strofe mi furono suggerite da una serie di stornelli improvvisati, sul far di una sera, da un recluso, e dei quali giungeanmi le imprecazioni roventi sulle cadenze strascicate di una melodia popolare volgarissima, che avevo tante volte udita per le vie e sulle piazze delle città di Toscana. Il triste cantore era stato condannato, pochi dì innanzi, all'ergastolo per omicidio premeditato."
Con buona probabilità la melodia utilizzata dal carcerato citato da Pietro Gori è la stessa del tradizionale stornello toscano Bolli, bolli pentolino, una ninna nanna presa spesso a modello per canzoni scurrili. Sotto tale veste melodica il brano è stato ascoltato negli anni settanta dalla voce di Silvano Secchiari, e in tale veste è inserito nel repertorio di S. Catanuto.
Il penitenziario di S.Giorgio, a sistema cellulare con l'obbligo del lavoro, raccoglie diverse centinaia di detenuti e il lavoro riguarda prevalentemente i tessuti.

(S. Catanuto, F. Schirone - "Il canto Anarchico in Italia" - 2001 ed. Zero in condotta)

Scheda del canto
Autori testo
Anno
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Inserito da
roberto_deiana

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