La storia cantata: La festa del lavoro
(1 Maggio 1886)
Ti possono interessare anche..
Il mondo degli stolidi
ci guarda con stupor
credendo che la chierica
distrugga il buon umnor
Invece che la chierica
permette d'ingrassar
a quel che il sacerdozio
sa bene interpretar
Ciri ciricin per amor divin
ciricin ciricin vengan quattrin
ciri ciricin oh che bel mestier
senza fatica ognor mangiare e ber
Il contadino stupido
pretente lavorar
otto ore e otto spassarsela
e otto riposar
E' questa una teorica
pericolosa assai
che il prete prudentissimo
non applicherà mai
Ciri ciricin nel nostro mestier
sono otto per riposo son otto per il ber
ciri ciricin ed otto per mangiar
orario più gradito non si può trovar
Tutti i mariti sentono
per noi grande pietà
pensando a quel che chiamasi
voto di castità
Ma come intender debbasi
quel voto original
lo imparan le loro femmine
dentro al confessional
Ciri ciricin oh che bel mestiere
senza fatica ognor mangiare e ber
ciri ciricin oh che carneval
poter cambiare di moglie a ogni quaresimal
Fonte
Settimelli Leoncarlo, Falavolti Laura, Canti satirici anticlericali, Roma, Savelli, 1976
Scheda del canto
Autori testo
Lingua
Inserito da
ilDeposito
Disclaimer
I diritti del contenuto sono dei rispettivi autori.Lo staff de ilDeposito.org non condivide necessariamente il contenuto, che viene inserito nell'archivio unicamente per il suo valore storico, artistico o culturale (maggiori informazioni).
Commenti
Per inserire un commento è necessario registrarsi!