Contrasto dei prezzi

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Operaio Se non lo riterrete fuori posto faremo adesso uso delle ottave quelle stesse del Tasso e dell'Ariosto per occuparci di un problema grave di un problema del quale ad ogni costo occorre che noi si trovi la chiave perché alla fine ci si raccapezzi sul perché della crescita dei prezzi. Padrone Lasciate parlar me che me ne intendo lasciate che vi spieghi a modo mio son io che produco e che poi vendo quindi sui prezzi io ne so un fottio se i prezzi ora registrano un crescendo chi lo decide non son mica io è un aumento che avviene pari pari man mano che s'aumentano i salari. Operaio Ma noi vogliamo conquistare aumenti dei soldi che stan nella busta paga proprio perché essi sono insufficienti per l'aumento dei prezzi che dilaga lottiamo per salari più decenti ogni volta l'aumento non ci appaga perché ogni volta tu te ne approfitti aumenti i prezzi e salvi i tuoi profitti. Padrone Il profitto non può venir proibito esso è la giusta remunerazione del capitale che è stato investito per creare lavoro e produzione alla fine dovreste aver capito dall'aumento dei prezzi una lezione che a pretendere troppo prima o poi danneggiate voi stessi più che noi. Operaio Si sa che voi padroni ci portate sempre e soltanto su questo terreno e non succede mai che ci spieghiate perché i salari crescon molto meno di quanto cresca il prezzo alle derrate bruciando i nostri aumenti come il fieno per cui i prezzi alla fine ce l'han vinta e a noi ci tocca stringere la cinta. Padrone Ma io vi so spiegare pure questo la crescita dei prezzi s'arroventa perché mentre il salario cresce presto la produttività cresce più lenta l'aumento dell'offerta è allor modesta mentre di colpo la domanda aumenta la crescita dei prezzi è quindi certa se cresce la domanda e non l'offerta. Operaio Ma negli anni cinquanta lo si ammetta mentre i salari non crescevan niente la produttività cresceva in fretta e i prezzi crescevano ugualmente quella che crebbe allora fu la fetta riservata al padrone e al possidente fu allora che il profitto prese il vizio di voler aumentare a precipizio. Padrone Ti dirò che i profitti di cui parli son necessari all'accumulazione per poter investirli ed impegnarli in attrezzi di nuova concezione che promettono a chi sa utilizzarli costi più bassi nella produzione son queste nuove macchine ed attrezzi che possono ridurre proprio i prezzi. Operaio Però quando noi ci siam fatti avanti per conquistar salari più decenti per quel famoso vizio tutti quanti non avete più fatto investimenti ed invece di rimodernar gli impianti perché la produttività s'aumenti tutti quei soldi fatti in tal maniera voi li avete esportati oltre frontiera. Padrone Tu credi che noialtri siam contenti che i prezzi stian crescendo come fanno ma tutto questo non è vero un accidenti quando aumentano i prezzi è un grosso danno anche per noi che ai nostri dipendenti dobbiam crescere la paga che ora hanno e se non possiam crescerla abbastanza allora sono scioperi ad oltranza. Operaio Non tentare col solito giochetto di passare per vittima innocente tu che sei responsabile diretto dell'aumento dei prezzi ricorrente so io che questo aumento ci ha l'effetto di crear qualche guaio contingente anche ai padroni che l'han provocato ma è sempre l'operaio ad esser fregato. Padrone Se voi non foste sempre ciechi e sordi risolver tutto diverrebbe un gioco se non chiedeste aumenti troppo ingordi e poi non scioperaste per un poco noi si potrebbe stipulare accordi con dei garanti scelti in alto loco che appena lo sviluppo ci dia i mezzi allora noi si calerebbe i prezzi. Operaio Ma noi sappiamo che il più elementare il più modesto dei miglioramenti ce lo siamo dovuti conquistare lottando con le unghie e con i denti se noi ci si lasciasse abbindolare da codeste promesse inconcludenti si lascerebbe a te tutto il potere di decider tu solo a tuo piacere. Coro operai E invece quando noi scendiamo in lotta per obbligarti a far quel che non vuoi la nostra vera linea di condotta non serve solo a migliorare noi bensì anche a far fare bancarotta al sistema che rende ricchi voi non ci bastan padroni un po' più buoni vogliam che non ci sian più padroni. Non ci bastan padroni un po' più buoni vogliam che non ci sian più padroni.
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Canzoniere delle Lame, Il prezzo del mondo, Edizioni dello Zodiaco, 1975

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