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Operaio
Se non lo riterrete fuori posto
faremo adesso uso delle ottave
quelle stesse del Tasso e dell'Ariosto
per occuparci di un problema grave
di un problema del quale ad ogni costo
occorre che noi si trovi la chiave
perché alla fine ci si raccapezzi
sul perché della crescita dei prezzi.
Padrone
Lasciate parlar me che me ne intendo
lasciate che vi spieghi a modo mio
son io che produco e che poi vendo
quindi sui prezzi io ne so un fottio
se i prezzi ora registrano un crescendo
chi lo decide non son mica io
è un aumento che avviene pari pari
man mano che s'aumentano i salari.
Operaio
Ma noi vogliamo conquistare aumenti
dei soldi che stan nella busta paga
proprio perché essi sono insufficienti
per l'aumento dei prezzi che dilaga
lottiamo per salari più decenti
ogni volta l'aumento non ci appaga
perché ogni volta tu te ne approfitti
aumenti i prezzi e salvi i tuoi profitti.
Padrone
Il profitto non può venir proibito
esso è la giusta remunerazione
del capitale che è stato investito
per creare lavoro e produzione
alla fine dovreste aver capito
dall'aumento dei prezzi una lezione
che a pretendere troppo prima o poi
danneggiate voi stessi più che noi.
Operaio
Si sa che voi padroni ci portate
sempre e soltanto su questo terreno
e non succede mai che ci spieghiate
perché i salari crescon molto meno
di quanto cresca il prezzo alle derrate
bruciando i nostri aumenti come il fieno
per cui i prezzi alla fine ce l'han vinta
e a noi ci tocca stringere la cinta.
Padrone
Ma io vi so spiegare pure questo
la crescita dei prezzi s'arroventa
perché mentre il salario cresce presto
la produttività cresce più lenta
l'aumento dell'offerta è allor modesta
mentre di colpo la domanda aumenta
la crescita dei prezzi è quindi certa
se cresce la domanda e non l'offerta.
Operaio
Ma negli anni cinquanta lo si ammetta
mentre i salari non crescevan niente
la produttività cresceva in fretta
e i prezzi crescevano ugualmente
quella che crebbe allora fu la fetta
riservata al padrone e al possidente
fu allora che il profitto prese il vizio
di voler aumentare a precipizio.
Padrone
Ti dirò che i profitti di cui parli
son necessari all'accumulazione
per poter investirli ed impegnarli
in attrezzi di nuova concezione
che promettono a chi sa utilizzarli
costi più bassi nella produzione
son queste nuove macchine ed attrezzi
che possono ridurre proprio i prezzi.
Operaio
Però quando noi ci siam fatti avanti
per conquistar salari più decenti
per quel famoso vizio tutti quanti
non avete più fatto investimenti
ed invece di rimodernar gli impianti
perché la produttività s'aumenti
tutti quei soldi fatti in tal maniera
voi li avete esportati oltre frontiera.
Padrone
Tu credi che noialtri siam contenti
che i prezzi stian crescendo come fanno
ma tutto questo non è vero un accidenti
quando aumentano i prezzi è un grosso danno
anche per noi che ai nostri dipendenti
dobbiam crescere la paga che ora hanno
e se non possiam crescerla abbastanza
allora sono scioperi ad oltranza.
Operaio
Non tentare col solito giochetto
di passare per vittima innocente
tu che sei responsabile diretto
dell'aumento dei prezzi ricorrente
so io che questo aumento ci ha l'effetto
di crear qualche guaio contingente
anche ai padroni che l'han provocato
ma è sempre l'operaio ad esser fregato.
Padrone
Se voi non foste sempre ciechi e sordi
risolver tutto diverrebbe un gioco
se non chiedeste aumenti troppo ingordi
e poi non scioperaste per un poco
noi si potrebbe stipulare accordi
con dei garanti scelti in alto loco
che appena lo sviluppo ci dia i mezzi
allora noi si calerebbe i prezzi.
Operaio
Ma noi sappiamo che il più elementare
il più modesto dei miglioramenti
ce lo siamo dovuti conquistare
lottando con le unghie e con i denti
se noi ci si lasciasse abbindolare
da codeste promesse inconcludenti
si lascerebbe a te tutto il potere
di decider tu solo a tuo piacere.
Coro operai
E invece quando noi scendiamo in lotta
per obbligarti a far quel che non vuoi
la nostra vera linea di condotta
non serve solo a migliorare noi
bensì anche a far fare bancarotta
al sistema che rende ricchi voi
non ci bastan padroni un po' più buoni
vogliam che non ci sian più padroni.
Non ci bastan padroni un po' più buoni
vogliam che non ci sian più padroni.
Fonte
Canzoniere delle Lame, Il prezzo del mondo, Edizioni dello Zodiaco, 1975
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