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Guardate quelle sue mani
larghe ma vuote di fatti,
guardate dentro i suoi occhi
pieni di sole parole, pieni di sole parole.
Gli anni migliori ha passato
ad imparar che il coraggio
non sempre porta vantaggio,
è sempre meglio aspettare, è sempre meglio aspettare.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
C'era una donna e gli disse:
«Vieni, conosco la strada,
però ci vuole coraggio
e non ti devi fermare, e non ti devi fermare».
E incominciò a camminare,
però era lunga la strada
e quando indietro ha guardato
era rimasto già solo, era rimasto già solo.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
C'era un'idea, gli diceva:
«Vai, tu conosci la strada,
però ci vuole coraggio
e non ti devi fermare, e non ti devi fermare».
A camminare ha provato,
gli son mancate le forze
e quando avanti ha guardato
si è ritrovato già vecchio, si è ritrovato già vecchio.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
Fonte
Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
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