Canzone del ghetto di Varsavia
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Autori testo
La storia cantata: La liberazione del lager di Auschwitz
(27 Gennaio 1945)
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Il buongiorno brava gente
questo organetto vi da
se in cambio un tozzo di pane
mi date allora Iddio
di certo vi benedirà
Io che avevo padre e madre
e sorelline ben tre
sono rimasto da solo
e dove son finiti
inutile chiederlo a me
Io canto sull'organetto
quello che ognuno ben sa
non serve fingere ancora
perché tra poco tutti
in cenere si finirà
E la fame ci tormenta
i morti sono tra noi
presto di tutti gli ebrei
vivrà solo il ricordo
ormai lo sapete anche voi
Mentre suono l'organetto
in cenere sono di già
finiti di noi altri mille
Treblinka è là che aspetta
e tutti a morirvi si andrà
Che sprofondi questo ghetto
la spada occorre impugnar
meglio morir per la strada
piuttosto che a Treblinka
andar come stracci a bruciar
Informazioni
Una canzone nata per spingere gli ebrei del Ghetto di Varsavia a ribellarsi alle tremende condizioni imposte dagli occupanti tedeschi (1940). In effetti una parte degli ebrei che vi furono rinchiusi scatenarono una rivolta, purtroppo presto soffocata dalle SS. Ma quello del ghetto di Varsavia resta uno degli episodi più gloriosi della resistenza ebraica ai nazisti.
Il testo presente è una traduzione dall'yddish, di Leoncarlo Settimelli
Fonte
Settimelli L., CD Canti dai lager, Unità, 2006
Scheda del canto
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