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Eppure anche oggi il padrone non sente ragioni
eppure anche oggi il profitto non ha condizioni
eppure comandano ancora gli stessi signori
eppure licenziano ancora i lavoratori.
Chi dice che tutto è passato, che il mondo è cambiato
è per mantenere il potere per sempre immutato.
Ma cambierà, sì, cambierà
perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà.
Ma cambierà, sì, cambierà
perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà.
Eppure sul mondo incombe ancora la guerra
eppure qualcuno distrugge questa nostra terra
eppure ci sono nel mondo i dannati e gli oppressi
eppure a morire di fame son sempre gli stessi.
Chi dice che tutto è passato, che il mondo è cambiato
è per mantenere il potere per sempre immutato.
Ma cambierà, sì, cambierà
perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà.
Ma cambierà, sì, cambierà
perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà.
Eppure la legge è rimasta la stessa di sempre
eppure a pagare è sempre la povera gente
eppure anche oggi viviamo le stesse illusioni
eppure anche oggi abbiamo le stesse ragioni.
Chi dice che tutto è passato, che il mondo è cambiato
è per mantenere il potere per sempre immutato.
Ma cambierà, sì, cambierà
perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà.
Ma cambierà, sì, cambierà
perché necessario ed è giusto, vedrai che cambierà.
Informazioni
Dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di Maggio", tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 insieme a Luigi Cunsolo alla Festa Nazionale dell’Unità.
Fonte
Alfredo Bandelli, CD La poesia operaia, Bond Records 1995
Alfredo Bandelli, Musica e utopia, Il Grandevetro,Santa Croce sull'Arno, 2006.
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