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8 settembre il re era scappato
nasce una banda su nel massetano
tra l’Uccelliera e i boschi del Poggione
si raduna un reparto partigiano.
Cerboni Elvezio è il primo comandante
ma a Aprile a San Dalmazio è catturato
per via d’un traditor portato a Pisa
e in questura, di giugno, fucilato.
A novembre comincia a comandare
Mario Chirici, un vecchio capitano
col petto decorato di medaglie
garibaldino e repubblicano.
Ma l’esperienza non basta a salvare
la formazione dal rastrellamento
al Frassine la strage fu feroce
pei partigiani fu uno sbandamento.
Otello Gattoli,il Meoni,
il Benedici ed il Fidanzi
con il Mancuso restan senza munizioni
Le mani alzate escono fuori
e s’arrendon ai fascisti
che li finiscono a colpi di pugnal!
Il parroco del Frassine quei morti
li spregia e non li vuole benedire
“Sono ribelli, son dei senza dio”
la messa a loro non gli vuole dire.
Mentre le donne di Monterotondo
dieci camicie rosse hanno cucito
per i ribelli che sulle colline
la Terza Brigata han costituito.
Quando ad Aprile trenta partigiani
con le camicie dal colore acceso
al Frassine riprendono il paese
il prete ci rimane assai sorpreso…
Gli tocca di sonare le campane
in onore dei morti di febbraio
l’obbligan anche a dirgli la messa:
la chiesa s’empie e pare un formicaio!
Terza Brigata Garibaldi
da Val di Cornia a Rosignano
tutta la costa libera armi alla mano
da Suvereto e da Piombino,
a Vada Cecina Livorno
caccia i fascisti dai paesi e le città!
Sui monti di Liguria un altro figlio
della nobile terra maremmana
il tenente Licurgo Bardelloni
organizza la guerra partigiana
Ma il freddo inverno del quarantaquattro
lo tradisce, ed è vicino a Imperia
che torturato viene e fucilato
dai neri con perversa cattiveria.
Pei partigiani si prodiga Norma
Ma la brigata nera la cattura
E tutta notte dentro la caserma
La banda di aguzzini la tortura.
La fanno a pezzi ma lei non informa
Quei pervertiti in divisa scura.
Passò la notte tragica e all’aurora
Per Norma risuonò l’ultima ora
Norma Pratelli è un orifiamma
acceso nei cuori in Maremma
son scarafaggi senza nome i neri
per tutti noi che rimaniamo
commossi e la ricordiamo
Norma è una luce di ideale e civiltà!
Il dieci giugno del quarantaquattro
Monterotondo entran i partigiani
per consegnare cibo ai cittadini
svuoteranno l’ammasso l’indomani
Ma all’improvviso arrivano i tedeschi
armati fino ai denti a bombardare
il Chirici dispone le difese
poi dice: ci si deve ritirare!
Gallistru Alfredo è colpito a morte
con altri quattro: Ercole Ferrari
lo strazia un vile colpo di mortaio
con il compaesan Gino Borsari.
Più tardi cade Ateo Casalini
tornato indietro per recuperare
armi preziose con le munizioni
che servivano per ricominciare.
Resta a sparare Mario Cheli
non si ritira insieme agli altri
ma li protegge con la sua mitraglia
Così il drappello partigiano
si sgancia e torna nei suoi boschi
ma cade Mario massacrato dai tedeschi!
Informazioni
Scritta in base alle memorie di Luigi Tartagli aiutante di campo del comandante Chirici.
(inviata da Pardo Fornaciari)
Scheda del canto
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