Ballata del soldato Adeodato

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Era nato sfortunato, di famiglia contadina: dalla madre, una beghina fu educato. Amava le stelle ma non potè vederle che di notte. Fu per bene battezzato, ricevette ogni notizia sulla ritmica letizia del creato. Amava le stelle.. Fu convinto che il buon Dio benedice i gagliardetti e che i re sono perfetti. Crebbe pio. Amava le stelle A vent'anni andò soldato per la Patria e per il Re e per Dio: ma tutti e tre l'han fregato. Amava le stelle Quando furono sul fronte comandava l'ufficiale di tirare sopra un tale dietro il ponte. Amava le stelle Poiché quello era il nemico, lui sparò, col dito, piano; gli brillava sulla mano il sole antico. Amava le stelle Il nemico cadde giù, ma improvviso su quel ponte venne scuro l'orizzonte e così fu che con un tiro ben segnato ed un colpo forte forte abbracciò sorella morte Adeodato Amava le stelle, ma non potè vederle quella notte.
Fonte

Jona Emilio, Straniero Michele L., Cantacronache - Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Torino, Crel, 1995

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