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Agosto. Improvviso, si sente
un odore di brace.
Qualcosa che brucia nel sangue
e non ti lascia in pace.
Un pugno di rabbia, che ha il suono tremendo
di un vecchio boato:
qualcosa che crolla, che esplode,
quancosa che urla.
Un treno è saltato.
Agosto. Che caldo, che fumo,
che odore di brace.
E non ci vuole molto a capire
che è stata una strage,
non ci vuole molto a capire che niente,
niente è cambiato
da quel quarto piano in questura,
da quella finestra.
Un treno è saltato.
Agosto. Si muore di caldo
e di sudore.
Si muore ancora di guerra,
non certo d'amore.
Si muore di bombe, si muore di stragi,
più o meno di Stato.
Si muore, si crolla, si esplode,
si piange, si urla.
Un treno è saltato.
Informazioni
Brano contenuto nell'album "Ho visto anche degli zingari felici".
Canzone indimenticabile, toccante e molto molto bella, scritta pure questa magistralmente da Claudio Lolli (come l'altra dello stesso album, intitolata "Piazza, bella piazza"), a seguito della strage fascista del treno Italicus, avvenuta nell'agosto 1974.
Ferdinando Panzica
Scheda del canto
Autori testo
Anno
Lingua
Youtube
https://youtu.be/2BUTtPAKXp4Inserito da
ferdinando.panzica
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