Sei minuti all'alba
Sei minuti all'alba
e non è ancora chiaro,
sei minuti all'alba
Il prete è pronto già.
È già mezz'ora
che sta parlando.
«Gliel'ho detto, padre, davvero,
ho già pregato».
Nella cella accanto
cantano una canzone.
«Sì, ma non è il momento
un po' d'educazione!»
Io addirittura piangerei
il groppo è pronto già;
piangere d'accordo, e perché?
Mi devono fucilare.
L'otto settembre sono scappato
ho smesso di fare il soldato,
son tornato al paese
mi han chiamato disertore.
Caricato su di un treno
son scappato un'altra volta;
in montagna sono andato, ma l'altro ieri
m'hanno preso coi partigiani.
Entra un ufficiale
mi offre da fumare:
«Grazie, ma non fumo
prima di mangiar».
Fa la faccia offesa,
mi tocca di accettar,
le manette sono già ai polsi,
e quelli continuano a cantare.
E trascino i piedi
e mi sento male;
sei minuti all'alba,
Dio com'è chiaro!
Tocca farsi forza
ci vuole un bel finale;
dai allunga il passo, perché
ci vuole dignità.
L'otto settembre son scappato...
Sei minuti all'alba
el gh'è gnanca ciar,
sei minuti all'alba,
il prete è pronto già.
L'è giamò mes'ura
ch'el va drè a parlà:
«Gliel'ho detto, padre, debun
mi hu giamò pregà».
Nella cella accanto
canten na cansun:
«Sì, ma non è il momento,
un pu' d'educasiun!».
Mi anca piangiarìa,
il groppo è pronto già;
piangere, d'accordo, e perché:
mi han da fucilà.
Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.
Entra un ufficiale,
mi offre da fumar:
«Grazie, ma non fumo
prima di mangiar».
Fa la faccia offesa,
mi tocca di accettar,
le manette ai polsi son già,
quei lì van a drè a cantà.
E strascino i piedi
e mi sento mal;
sei minuti all'alba,
Dio, cume l'è ciar.
Tocca farsi forza,
ci vuole un bel final,
dai, allunga il passo, perché
ci vuole dignità.
Vott setember sunt scapà...
Commenti
Per inserire un commento è necessario registrarsi!