Eccidio di piazza Gaibaldi a Parma
Il 31 di agosto del 1944 a Parma tre giovanissimi partigiani tesero un agguato a Brenno Monardi, detto Bragone, gerarca locale del partito fascista, uccidendolo. Questo evento fece infuriare la Brigata Nera locale, che diede il via alla rappresaglia più crudele di cui la città abbia memoria. La notte tra il trentuno agosto e il primo settembre la parabola di violenza culminò nell'uccisione di sette antifascisti, prigionieri da giorni nella sede della Brigata Nera di via Walter Branchi (oggi via Giordano Cavestro). Giuseppe Barbieri, Afro Fanfoni, Vincenzo Ferrari, Gedeone Ferrarini, Eleuterio Massari, Ottavio Pattacini e Bruno Vescovi erano già stati sottoposti a torture indicibili. Il primo settembre vennero portati in Piazza Garibaldi, dove Pino Romualdi, in capo alla brigata nera, diede l'ordine di fucilarli.
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