Madame Giustizia

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Mi chiamo con un numero son dentro da sei anni son sei anni e un giorno che non faccio all'amore ormai odio il mio corpo che non si sa scordare d'essere ancora vivo non si vuol rassegnare avevo una ragazza scriveva ogni tre mesi le ho scritto lascia stare rifatti una tua vita sono anni che di notte mi trovo ad ansimare stringendo tra le braccia me stesso ed un ricordo tu direttore e prete tutori del ricatto che si nasconde dietro questo gran baccanale so che siete impazienti di vedermi saltare addosso ad un compagno come un cane ad aprile o giustizia italiana baldracca mercenaria che usi del mio corpo come se fosse tuo per questo sei pagata per farmi rantolare ma è solo tuo il piacere io devo solo urlare vorrei qui nella branda la vergine che in chiesa allarga le sue braccia stando su un piedestallo a consolar suo figlio la vorrei qui svestita di Edipo me ne frego son io che ora sto male tu direttore e prete tutori del ricatto che si nasconde dietro questo gran baccanale so che siete impazienti di vedermi saltare addosso ad un compagno come un cane ad aprile non vi rendete conto che l'unica mia voglia col tempo è diventata quella di farvi fuori insieme a tutto quello che chiamate giustizia e invece è la maitresse del bordello statale.
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Siviero Gianni  LP  Dal carcere, Divergo  DVAE 003, 1975

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