Figlio dell'officina: "fiori" o "fieri" vendicator?

Figlio dell'officina: "fiori" o "fieri" vendicator?

24 Agosto 2014

Esiste realmente una versione "corretta" di figli dell'officina?

Molto spesso nel canto popolare ci si imbatte in numerose varianti dello stesso canto. Alcune hanno diffusione regionale, altre "nazionale", in ogni caso dove non è presente un documento che possa testimoniare "l'originale", ci si trova sempre davanti a varianti, tutte valide.


Nel nostro sito in genere inseriamo una variante(spesso la più diffusa, ma non è detto), ma magari le nostre fonti ci indicano varianti meno note. In questi casi cerchiamo nelle note del sito, o nei commenti, di indicarle.

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Arditi del popolo

Una piccola premessa: nel nostro sito sicuramente ci possono essere refusi, ed errori, quindi tutte le segnalazioni che ci portano a correggere eventuali imprecisioni sono sempre molto gradite.

Per quanto riguarda il famoso canto Figli dell'officina, il ritornello che inseriamo noi recita:

Avanti, siam ribelli,
fiori vendicator

Alcuni utenti del sito ci hanno segnalato che il ritornello corretto sarebbe "fieri vendicatori" (vedere il link al canto per seguire i commenti e la segnalazione). L'uso di "fiori" al posto di "fieri" è  un refuso oppure di una versione diffusa?
La segnalazione è sicuramente pertinente e abbiamo approfondito, con i mezzi a nostra disposizione.

Noi citiamo come fonte del canto Avanti popolo, la raccolta uscita nel 1998 a cura dell'Istituo De Martino, che dice "fiori".
Ma non è l'unica ad andare in questa direzione, visto che anche Canzoni italiane di protesta, di Giuseppe Vettori, e il Canzoniere della protesta, edizione Bella Ciao, sono dello stesso parere. Inoltre nei Dischi del Sole si fa riferimento a "fiori".

Abbiamo anche contattato il nostro amico Pardo Fornaciari (che ringraziamo), filologo e studio di cultura e musica popolare.
Lui sostiene che "fiori" sia corretto (o per lo meno verosimile, nell'ottica che tutte le varianti sono valide), in quanto riferimento alla semantica del canto popolare (allegoria del fiore rosso di maggio, etc.) e alla poesia della rivolta, (ribelli fior fiore della classe lavoratrice, etc).
Inoltre ci ha fornito le seguenti informazioni (incollo dalla sua comunicazione):

Mentre Nunzia Matricardi (Storia d'Italia nel canto popolare) riporta "fiOri", Santo Catanuto riporta "Fieri" ma anche la variante  "Forti", attribuendola al 1943:

L'opuscolo del PSI stampato per il Decennale della Resistenza (quindi nel 1965) riporta la doppia variante:  "Avanti siam fratelli - forti vendicator"

Più vicino a noi, nel 2011 Cesare Bermani nel magistrale "Pane rose e libertà" accoglie la lezione fiOri.

Ma, supremo tra tutti, il Nuovo Canzoniere dei Ribelli, curato da Donato Landini stupendo cantor dell'anarchia, livornese\carrarino, scopritore del testo integrale originario di "Dimmi bel giovine - Esame di ammissione del Volontario alla Comune di Parigi"  già dal 1996 riportava proprio  "fiOri", ascrivendo il "Fieri" alle varianti.

Detto tutto questo, riteniamo che le ricerche e pubblicazioni indicate possano confermarci che la variante "fiori", se non maggioritaria, è sicuramente più che diffusa e documentata, e come tale possa trovare spazio nel sito.

Nel caso si abbiano a disposizione ricerche, pubblicazioni o testimonianze che permettano di indicare la dicitura "fiori" come un refuso, invitiamo tutti a segnalarle e faremo le correzioni del caso.

Il nostro contributo, oramai decennale, lo diamo tramite la diffusione del canto popolare (e d'autore) di protesta tramite i nostri strumenti. Siamo un progetto collettivo e collaborativo, pronto a correggersi e a cambiare direzione quando lo si ritiene opportuno. Maggiore è il contributo di chi ci segue e utilizza il nostro sito, migliori e più precise saranno le informazioni che riusciremo a dare.

Nella speranza che tutto questo sia apprezzato :)

Commenti

roberta il 08/25/2014 - 08:56 ha scritto:

Buondì, fiori, fieri, forti... si leggono e si sentono questi termini, sia nei libri, sia in internet, sia da chi canta. Personalmente quando mi trovo di fronte a discussioni sulla "versione originale" mi ricordo sempre di una cosa che ho letto nel libro di Michele Luciano Straniero Manuale di musica popolare, un vecchio BUR del 1991, purtroppo non più ristampato: Straniero, a propsito della questione delle varianti o versioni, cita Gianni Bosio che nel suo libro  L'intellettuale rovesciato del 1975, dice: "Nella cultura del mondo popolare ogni versione di un canto o di un fatto vive autonomamente come fatto espressivo, non rappresenta una variante, ma è un fatto culturale autonomo, un valore che si pone ogni volta di nuvo come tale". La cultura trasmessa oralmente è così, può essere un limite, un rompicapo, una fonte di curiosità, ma non c'è molto ada fare, fortunatamente nessuno di noi ne ha il controllo totale, e non è necessario che qualcuno lo abbia.

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