Canto degli affamati

Canto degli affamati

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Morti di fame morti di stenti voi che dei ricchi l'orgia insultò sorgete o vittime dei prepotenti de la riscossa l'ora suonò. Marciamo impavidi contro i vigliacchi che ci rubano sangue e sudor. Ossa spolpate nel gran festino ci contentammo di rosicchiar sorgiamo o Lazzari noi pure il vino noi pur l'ebbrezza vogliam gustar. Marciamo impavidi contro i vigliacchi che ci rubano sangue e sudor. Pria di sentirci sfatti sfiniti per i digiuni per il soffrir suvvia scagliamoci sui parassiti meglio è di piombo tosto perir. Marciamo impavidi contro i vigliacchi che ci rubano sangue e sudor. Rullate o stinchi dei nostri morti sopra i tamburi l'inno feral o d'affamati torve coorti pel pan si muoia per l'ideal. Marciamo impavidi contro i vigliacchi che ci rubano sangue e sudor.
Informazioni

Probabilmente su aria de La Marsigliese, questo canto appare in “Canti anarchici rivoluzionari” nel 1898 a Paterson (N.Y.).

Da: S. Catanuto e F. Schirone, Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, Milano, zeroincondotta, 2009.

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