Il sacrificio di Dante Di Nanni

Dante Di Nanni fu un giovane gappista del gruppo torinese, comandato in quel periodo da Giovanni Pesce. La notte del 17 maggio 1944, dopo l'attentato ad un'antenna radio, Di Nanni, ferito, si nascose nel rifugio collocato in una vecchia casa di Borgo San Paolo. Nel corso della giornata successiva però, probabilmente in seguito alla confessione estorta sotto tortura ad uno dei due compagni feriti e catturati nell'azione della notte precedente, la polizia fascista lo individuò e la mattina del 18 maggio tentò di arrestarlo. Il giovane si barricò in casa e per oltre tre ore si difese coraggiosamente con il lancio di bombe, ma alla fine, circondato dai nemici accorsi in forze, dovette soccombere.