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Fuochi sulla montagna e sotto il mare
Un canto s’innalza E’ ora d’andare
Lasciarsi alle spalle tutto il male
Con un inno nuovo da imbracciare
C’è tutta una strada da segnare
E mentre cammini continua a cantare
Noi sbandati noi disertori
che sosteniamo la terra
Miscredenti d’immensa fede
noi che spalanchiamo il cielo
Da una vetta all’altra per il crinale
Prenditi il tuo tempo per respirare
Lubrifica i sensi per mirare
E sottovoce ricorda di cantare
Noi sbandati noi disertori
che sosteniamo la terra
Miscredenti d’immensa fede
noi che spalanchiamo il cielo
Apri il cuore all’improvviso
Faccia a faccia col destino
La tua libertà lo sorprenderà
Cambia identità
Fuochi sulla montagna e un altro mare
Ancora un canto s’innalza E’ ora d’andare
Guardarsi in avanti ed iniziare
Guardare in avanti e raccontare
C'è un'altra strada da tracciare
E quando vedi il fuoco riprendi a cantare
Noi sbandati noi disertori
che sosteniamo la terra
Miscredenti d’immensa fede
noi che spalanchiamo il cielo
Informazioni
Scrissi il ritornello di Sbandati (Fuochi sulla montagna) un 25 aprile, al sacrario partigiano di Ca' Malanca, in Romagna. Quella di sbandati è la condizione della guerriglia partigiana, ma è al tempo stesso una condizione universale, di resistenza ed esodo.
Per questo ho voluto che a suonarla fossero gli Yo Yo Mundi. Un segno sonoro di fratellanza. Come un 20 luglio a piazza Alimonda, con Paolo Archetti Maestri, dove si trattava, ancora, di iniziare.
Sbandati, ovvero il corpo in esodo.
(Marco Rovelli, dalle note allegate al cd)
Fonte
Rovelli Marco, cd LibertAria, 2009
Scheda del canto
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