O mamma traditora
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Registrazione di Sandro Portelli, Montasola (Rieti) 29/06/1970. Informatrici Maddalena, Irma e Penelope Colletti e Amabilia Leti. La registrazione originale del brano è conservata presso l’Archivio Sonoro “Franco Coggiola” del Circolo Gianni Bosio, Roma
"Una canzone della prima guerra mondiale che mostra come spesso le canzoni popolari nascondano un contenuto rivoluzionario sotto apparenze innocue. Qui infatti, oltre all’evidente non conformismo del fatto di innamorarsi di un imboscato in tempi di propaganda militarista, esistono una serie di elementi che mostrano come si tratti di una vera e propria canzone rivoluzionaria: la “santa bandiera” con ogni probabilità non è il tricolore (in mano all’imboscato?), ma proprio quella “rossa santissima bandiera” di cui parlano altre canzoni socialiste dell’epoca; il verso sul risveglio dell’Italia riecheggia gli slogan socialisti dei primi del secolo; le “grida delle donne” stanno a indicare le frequenti rivolte per il pane e per il ritorno degli uomini dal fronte di cui le donne furono protagonoste in tutta Italia durante la guerra."
(Note da Sara Modigliani, CD Ma che razza de città, Materiali Musicali, i CD de Il Manifesto, 2007)
Sara Modigliani, CD Ma che razza de città, Materiali Musicali, i CD de Il Manifesto, 2007
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roberta il 10/26/2015 - 18:12 ha scritto:
Questo canto ci è stato comunicato dal coro "Voci arcutinate" di Trieste, a Bologna, il 26 settembre 2015, nell'ambito di CorAzone, raduno internazionale di cori sociali, organizzato dall' Hard Coro De' Marchi e Scuola Popolare di Musica Ivan Illich