Il padrone del mondo

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Sono io il ciclista che passa per strada al mattino sul presto cantando mentre voi vi girate nel letto destati al penultimo sonno quel canto che non fate in tempo a sentirne la fine e si perde e non siete riusciti a capire se canto per gioia o per rabbia: Io sono il padrone del mondo - ah - il padrone e basta che alzi una leva e vi spengo - ah - la luna. Ridò fuoco al sole buttandoci dentro - ah - il carbone, so leggere bene le stelle e c’è scritto - ahahah.‎ Sono io il ciclista che grida correndo alla donna che passa e non guarda: ‎"Bella bruna!" e le strappa un’occhiata che dura soltanto un secondo. Ma in quell'attimo è come essa fosse più mia che di tutti voi altri e continuo la strada inghiottendo aria gelida e canto tossendo: Io sono il padrone del mondo.. Sono io che disturbo il riposo di voi che tenete in mano i comandi del potere o magari soltanto vi fate illusione di tenerli e vi dite: "Ma questa canzone è l’annuncio che non conteremo più niente od invece è qualcuno che vuol canzonare se stesso cantando?" Io sono il padrone del mondo..
Fonte

Jona Emilio, Straniero Michele L., Cantacronache - Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Torino, Crel, 1996

Scheda del canto
Autori musica
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