Il creatore e il suo mondo

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Messer Domine Iddio dopo tant'anni mostra pietà dei nostri lunghi affanni aperto su nel cielo un finestrino fe' capolino E con un colpo d'occhio da maestro scorse il lato sinistro e il lato destro restò confuso e si rivolse a Pietro che aveva dietro E disse O Pietro o ch'io non son più Dio o che è venuto men l'ingegno mio affacciate e rimira l'universo a tempo perso E Pietro messo il capo al finestrino disse Signor cos'è quel burattino che in Roma vedo di gran pompa ornato e imbavagliato E sorridendo a lui disse il Signore ah Pietro Pietro è il tuo gran successore gli hanno il capo le mani e i piè legati i potentati E con un filo a vicenda se lo girano lo voltano lo piegano e lo aggirano e il popolo ignorante tutto vede eppur ci crede Guarda quei corvi neri appollaiati che van gridando contro gli altrui peccati minacciando ruine e distruzioni come i padroni E poi ... se senti i frati è Dio che li castiga dai peccati tutto s'addossa sulle spalle mie anche le spie E Pietro allor Signor non v'affliggete di tanti mali la cagion non siete sono i principi i frati i preti il papa teste di rapa.
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Da: Leoncarlo Settimelli, L'ammazzapreti Canti satirici anticlericali, LP  La Nuova Sinistra - Ed. Savelli  LP 001 

Da "La musica dell'altra Italia", sito non più online.

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Commenti

roberta il 05/30/2013 - 08:53 ha scritto:

Il testo è una poesia del poeta risorgimentale toscano Giuseppe Giusti

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