Per fortuna c'è il cavaliere

Per fortuna c'è il cavaliere

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Io divento vecchio come penso accada a parecchi miei coetanei e mi accorgo ormai di perdere per strada certi impulsi più spontanei. Già da qualche tempo in me non provo gusto a lanciar degli improperi e non riesco più a tirar qualche robusto bell'insulto come ieri. No non provo più l'antica sensazione che ricordo calda e viva allorchè covavo un po' d'indignazione o lanciavo un'invettiva. Chiaro oggetto dei miei strali tempo addietro certo adesso non l'adulo ma da un pezzo non gli grido vade retro tanto meno vaffanculo. Con una certa preoccupazione mi chiedo non da adesso per quale causa per che ragione ciò possa esser successo. O l'ideale subì un tracollo rapido e repentino originato forse dal crollo del muro di Berlino. O è la vecchiaia che mi ha portato una saggezza anemica che ad un giudizio vieppiù pacato toglie ogni vis polemica Qualche mio amico nutre il sospetto dai tratti maliziosi che questi fatti siano l'effetto dell'arteriosclerosi. Ma per fortuna c'è il Cavaliere che da noi vecchi barbagianni il turpiloquio torna a piacere come se avessimo vent'anni. Ma per fortuna c'è Berlusconi basta guardarlo bene in faccia e torna senza più inibizioni il gusto della parolaccia. Basta guardarlo che fa il politico con quel sorriso un po' lapideo e ti vien voglia anche se stitico di scacazzare contro il video. Lordare schermi è un vizio ormai che coglie chi lo sta a guardare su reti Mediaset e reti Rai e anche in tv satellitare. Diventando vecchio come chiunque abbia gli anni miei sopra le spalle mi dàn solo più fastidio anziché rabbia mascalzoni e rompiballe. Invecchiando con l'idea d'esser più saggio si diventa un po' conigli e non so se per paura o per coraggio ci si limano gli artigli. E non oso a volte dire pane al pane e neppure vino al vino né chiamar bastardi i figli di puttane né fascista un ex missino. Mi succede d'incazzarmi soprattutto in un ambito privato e l'incazzatura manca di costrutto e di senso dello Stato. Le incazzature nei tempi andati venivan naturali sopra argomenti con connotati politici e sociali. Al giorno d'oggi ogni battaglia sul pubblico interesse par nulla più che un fuoco di paglia per far patate lesse. Chiamar bandito chi fa il brigante assiso a un ministero è giudicato poco elegante anche se fosse vero. Chiamar puttana chi la dà via all'ombra del palazzo san tutti che non è una bugia ma gliene importa un cazzo. Ma per fortuna c'è il Cavaliere il capoclan forzaitaliota dir che ha la faccia come il sedere ti fa sentire patriota. Ma per fortuna c'è Berlusconi che mi riporta ai miei vent'anni quando cantavo delle canzoni per dichiarar guerra ai tiranni. Se fa prescrivere ogni reato se fa annullare tutti i processi rafforza il dubbio, già ben fondato che quei reati li ha commessi. Con Berlusconi con Bossi e Fini coi corruttori e coi corrotti non si può non esser giacobini o addirittura sanculotti. Dato che l'età raffredda le passioni e confondo un po' i valori i padroni non li chiamo più padroni ma li chiamo imprenditori. E la proprietà non pare più sia un furto fatto in danno ai proletari c'è chi afferma che il profitto vada assorto agli onori degli altari. Il vecchio furore anticapitalista si è con gli anni un po' smorzato e c'è sempre meno gente che persista a dar regole al mercato. Lo stato borghese noto comitato agli affari e ai patrimoni già da un pezzo non si sente più accusato d'esser servo dei padroni. Poveri in canna e ricchi sfondati devono andar d'accordo di modo che con tassi elevati cresca il prodotto lordo. Prodotto lordo che è il vero frutto dell'accordo vigente tra i pochi furbi che ne han tutto e i molti che ne han niente. L'indice Mib che scende o che sale è l'unico criterio per dir se il mondo va bene o male in modo proprio serio. L'indice Mib che sale o che scende è un sintomo sicuro da cui il male o il bene dipende sia oggi che in futuro. Ma per fortuna c'è il Cavaliere diventa archetipo esemplare di chi c'ha i soldi e c'ha il potere che con quei soldi può comprare. Se questo Ali Babà coi suoi ladroni rubando non fa più reato solo perchè vinte le elezioni il furto l'ha derubricato. L'impegno anticapitalista messo in soffitta ma non domo non chiede più d'esser comunista ma solamente un galantuomo. Perchè l'italia si liberasse di quest'eletta compagnia più che un normale scontro di classe ci andrebbe un blitz di polizia.
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Presente nell'album omonimo “Per fortuna c’è il cavaliere”. Boriz

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Amodei Fausto, Per fortuna c'è il cavaliere, Nota, 2005

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