La storia cantata: Accoltellamento di 3 operai alla Ignis di Trento
(30 Luglio 1970)
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Questa mattina, davanti ai cancelli
sono arrivati trenta fascisti:
erano armati di bombe e coltelli,
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell'assassino,
e l'altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l'avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Do- Sol7 Do-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Do7
sono arrivati trenta fascisti:
Fa- Do-
erano armati di bombe e coltelli,
Sol7 Do-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Do#- Sol#7 Do#-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Do#7
sono arrivati trenta fascisti:
Fa#- Do#-
erano armati di bombe e coltelli,
Sol#7 Do#-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Re- La7 Re-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Re7
sono arrivati trenta fascisti:
Sol- Re-
erano armati di bombe e coltelli,
La7 Re-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Re#- Sib7 Re#-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Re#7
sono arrivati trenta fascisti:
Sol#- Re#-
erano armati di bombe e coltelli,
Sib7 Re#-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Mi- Si7 Mi-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Mi7
sono arrivati trenta fascisti:
La- Mi-
erano armati di bombe e coltelli,
Si7 Mi-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Fa- Do7 Fa-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Fa7
sono arrivati trenta fascisti:
Sib- Fa-
erano armati di bombe e coltelli,
Do7 Fa-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Fa#- Do#7 Fa#-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Fa#7
sono arrivati trenta fascisti:
Si- Fa#-
erano armati di bombe e coltelli,
Do#7 Fa#-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Sol- Re7 Sol-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Sol7
sono arrivati trenta fascisti:
Do- Sol-
erano armati di bombe e coltelli,
Re7 Sol-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Sol#- Re#7 Sol#-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Sol#7
sono arrivati trenta fascisti:
Do#- Sol#-
erano armati di bombe e coltelli,
Re#7 Sol#-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
La- Mi7 La-
Quella mattina, davanti ai cancelli
La7
sono arrivati trenta fascisti:
Re- La-
erano armati di bombe e coltelli,
Mi7 La-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Sib- Fa7 Sib-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Sib7
sono arrivati trenta fascisti:
Mib- Sib-
erano armati di bombe e coltelli,
Fa7 Sib-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Si- Fa#7 Si-
Quella mattina, davanti ai cancelli
Si7
sono arrivati trenta fascisti:
Mi- Si-
erano armati di bombe e coltelli,
Fa#7 Si-
questi di Borghi son gli squadristi.
Han cominciato tirando sassi
contro i compagni di un capannello;
alle proteste han risposto sparando:
tre ne han feriti con il coltello.
Noi operai gli siam corsi dietro
ma quei vigliacchi sono fuggiti,
approfittando della confusione
mentre portiamo in salvo i feriti.
Subito dopo la vile aggressione
ecco arrivare due capi fascisti;
van con la borsa dal porco padrone
a prender la paga pei loro squadristi.
Li abbiamo presto riconosciuti:
uno è Del Piccolo, quell’assassino,
e l’altro è Mitolo, capo fascista,
torturatore repubblichino.
Dentro la borsa, coi passaporti,
hanno una scure ben affilata:
questa è la prova che i due compari
la sanno lunga su come è andata.
Gli abbiamo fatto alzare le mani,
gli abbiamo messo al collo un cartello
con sopra scritto: « Siamo fascisti,
facciam politica con il coltello ».
E dalla Ignis fino in città,
mentre tremavano per la vergogna,
li abbiam portati in testa al corteo
e tutta Trento li ha messi alla gogna.
E in fin dei conti vi è andata bene,
perché alla fine della passeggiata
quella gran forca che meritate
non ce l’avete ancora trovata.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente,
per impiccarci, assieme ai fascisti,
il padron Borghi porco e fetente.
Cari compagni, quella gran forca
dovremo farla ben resistente
per impiccarci, assieme ai fascisti,
ogni padrone, porco e fetente.
Informazioni
Cronaca di un'aggressione fascista, a Trento, nel 1970, davanti a una fabbrica.
Fonte
Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
Scheda del canto
Autori testo
Anno
Lingua
Inserito da
ilDeposito
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