Totenweg

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Il falco vola, romban i motori o Vera cara brillano le stelle d’armi e provviste ha chiesto il lancio Azzari per rafforzar l’esercito ribelle. Da Vinca son lontani i cavatori Lasciato han case figli e spose belle sono ne' boschi dell'Alpi apuane riuniti nelle bande partigiane. Ecco dal fondovalle si diffonde Inquietante il sonar dell’organino Sale pei gioghi, fino al monte Tondo Un fumo che non esce dal camino Luce di case in fiamme sullo sfondo Mentre risuona di tacchi il cammino Con le canne di mitra e moschetti Che urtano l’acciaio degli elmetti. Giù da Carrara e su da Monzone, metà settembre, arrivano i tedeschi. Furon cinque d’agosto le persone uccise, rieccoli ora ai primi freschi Tornano a assassinare a Tenerano le esse esse da’volti banditeschi bambini, invalidi, famiglie intere: barbarie ugual mai si poté vedere. Malato, stava sotto il formentone Antognotti, e vien subito abbattuto. La bimba in braccio, perse la ragione, la moglie, per lo scempio del marito: “Me l’avete ammazzato il mi’Adriano” Grida,“ perché a me mi lasciate in vita?” I neri allor spararono a Lauretta L’uccisero con la sua figlioletta. Dopo la rappresaglia in fila indiana verso Carrara via voller portare dei Forfori la mucca alla catena A scherno l’organin facean sonare, branco di iene in uniforme umana: s’erano divertiti a massacrare. Ottantacinque l’anni d’Agostino Cinque mesi Duilio, il nipotino. A Montefiore la III Brigata Ai neri sgominò la guarnigione La rappresaglia che scattò spietata Fu dietro indicazion d’uno spione Contro Regnano che venne assaltata Vittima inerme, la popolazione, C’era il San Marco con la Monterosa Coi nazisti alla strage veergognosa. A Sant’Anna un mattino era d’estate A raccontare non basta lo sdegno delle donne sventrate, del neonato lanciato in aria a far da tiro a segno La fucilava e Genny al soldato tirò in faccia lo zoccolo di legno Parlavano italian ma, cosa trista Avevan la divisa da nazista. Fu così a Bardine e fu così a Vinca A Bergiola e del Frigido alle Fosse, da San Terenzo fino a Marzabotto Montagne e valli fur di sangue rosse Fuggiva al nord l’esercito assassino Lo comandava un monco, un senza nome L’accompagnava il suon dell’organino La morte fu scenario alle sue strade.
Informazioni
Il nome del comandante delle SS è taciuto: ma non perché ignoto. Non merita di apparire accanto a quelli delle sue vittime: meglio scompaia nel gorgo dell'oblìo. (Pardo Fornaciari)
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Pardo Fornaciari
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ilDeposito

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