Tolleranza zero

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Le tre del pomeriggio, Monte Napoleone ho troppo gente intorno per esser solo un uomo ho un buco nella pancia e un altro nel polmone son vissuto a Lambrate e crepo in piazza Duomo Vedo l'Italia intera che viene a far cordone mentre il mio sangue gela e già cala il sipario ho solo sguardi ostili come estrema unzione e l'idiozia comune come unico sudario Sei solo un farabutto te lo sei meritato non porteremo il lutto, sei solo un disperato Il bottegaio in fondo ha mollato il bancone per vomitar sentenze sul mio sangue gelato "Io non sono razzista" dice "ma quest'emigrazione dove ci son stranieri ci sta sempre un reato" "Signori, io son stato sul fronte d'Albania" sbraita un vecchio stronzo che è arrivato adesso "Parlare coi selvaggi è solo una pazzia bisogna sparar prima e poi buttarli nel cesso" Son solo farabutti, se lo son meritato c'è da spararli tutti, non da sprecare il fiato Ci son due punkabbestia che rischiano il linciaggio continuando a dire la polizia assassina che siamo esseri umani, che lo Stato è il selvaggio che è una condanna a morte questa carneficina "E se fosse tua madre ad esser derubata?" dice un impiegato, buon padre di famiglia, "E se fosse tuo figlio sdraiato sul selciato se a essere sparata ci fosse lì tua figlia?" Non solo farabutti, non solo disgraziati possiamo essere tutti, per strada, lì, sparati E il signor mangiapolenta sta ancora lì a sbroccare dicendo che la morte che ho avuto è troppo poco che sono fortunato di stare lì a crepare se all'inferno lo incontro gli insegnerò un bel gioco Non son certo un eroe e non mi piango addosso se penso al mio compagno che lui è solo ferito io quasi preferisco il mio futuro fosso ai giorni tutti uguali di chi sta incarcerato Ma è solo un farabutto, se lo è pur meritato se si è giocato tutto è proprio un disperato Avrà diciassette anni questa ragazza in pianti che vede steso a terra soltanto un uomo morto e che sia degli sbirri o che sia dei briganti come se qualche pianto mi desse riconforto Le tre del pomeriggio, Monte Napoleone il sangue scorre a fiumi e intanto io mi gelo qui giace il mio bisogno di aver qualche milione ho milioni di stelle in fondo a questo cielo.
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Versione rielaborata da Alessio Lega di Les charognards, di Renaud Séchan

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