Ti possono interessare anche..
Stai morendo compagno e mi fai rabbia
a vederti in quel letto d'impotenza
lì dove né l'amore né la scienza
possono farti più uscire dalla gabbia.
Ma forse mentre noi siam qui
increduli impietriti dal dolore
tu pensi alla tua vita ed al calore
delle tue lotte e dentro te sorridi
e pensi ai giorni del primo dopoguerra
ai vecchi canti al rosso di bandiere
e giù dal colle scendono le schiere
dei braccianti che vogliono la terra
Stai morendo compagno e guardi noi
impauriti qui attorno al letto bianco
e forse vuoi dirci col tuo sguardo stanco
che tu non hai paura di morire
e pensi a quel mattino che
parlavi sulla piazza già gremita
e dei compagni ti rubò la vita
la mano nera armata di tritolo
era il '21 e la provocazione
aprì la strada alla gendarmeria
e di trecento rossa fu la via
sotto gli spari fitti del plotone
Stai morendo compagno e mi fai pena
abbandonato ora che sei finito
dai neo compagni di quel tuo partito
che doveva-doveva spezzare la catena.
Ma forse mentre noi siam qui
increduli, impietriti dal dolore
tu pensi alla tua vita ed al calore
delle tue lotte e dentro te sorridi
Perché sogni la giustizia proletaria
che insorge contro il feudo della fame
portando finalmente un tetto e un pane
attesi con pazienza millenaria.
Fonte
Masi Pino, Compagno sembra ieri, Edizioni del gallo, 1977
Scheda del canto
Autori testo
Anno
Lingua
Inserito da
ilDeposito
Disclaimer
I diritti del contenuto sono dei rispettivi autori.Lo staff de ilDeposito.org non condivide necessariamente il contenuto, che viene inserito nell'archivio unicamente per il suo valore storico, artistico o culturale (maggiori informazioni).
Commenti
Per inserire un commento è necessario registrarsi!