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C’è una voce che chiama lontano
Da una parte a quell’altra del mondo
Mentre la pioggia cade ancora più forte
C’è un dolore che cresce da solo
In una sera di nebbia in pianura
In una notte non magica e bella
Perché il cielo sputò lacrime e fango?
Non la vide l’innocenza alla guerra?
E c’è chi aveva anche solo sei anni
E a sei anni non corri veloce
Perché gli spari di quegli ufficiali
Non erano un gioco ma della voce il dolore
Tra le sette e le nove di sera
Scuro un uomo che venne alla porta
Raccogliesti di tua madre i capelli
Per “la foto” di quell’ultima volta
Otto spari otto colpi di mitra
Un po’ in cielo un po’ verso la luna
Otto lampi e di colpo la vita
Se ne va come un soffio di schiuma
Ora in silenzio e senza parlare
Solo il sangue che scorre dal cuore
Se ne andranno… e se andrà questa notte
E se ne andrà via anche questo dolore
Ti trovarono ferita ma viva
Partigiana tra la nebbia e l’aurora
Niente lacrime solo vento e paura
Clara che da oggi non resterai più da sola
Informazioni
La canzone è dedicata a Clara Cecchini, miracolosamente sopravvissuta ad un eccidio nazista nel 1944 a Valla. Di Clara Cecchini ha parlato anche Alcide Cervi nel libro "I miei 7 figli". (andreasigona@hotmail.it)
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