Soldato Nencini

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Soldato Nencini, soldato d'Italia semianalfabeta, schedato: "terrone", l'han messo a Alessandria perché c'è più nebbia; ben presto ha capito che a volergli bene c'è solo quel cane che mangia la stoppa fra i vecchi autoblindo, pezzato marrone... Due o anche tre volte ha chiesto il tenente a un suo subalterno: "Ma questo Nencini, cos'ha, da sorridere sempre per niente? Sorride un po' perso... magari a nessuno; e mangia di gusto 'sto rancio puzzone!... Ma è analfabeta, e per giunta, terrone!" E arriva anche il giorno che arriva la posta; e piove, e di dentro c'è tante persone. S'inganna ridendo l'odore di piedi, e là, più di tutti, chi ride è il terrone: gli stanno leggendo del padre a Corfù; C'è stata una capra malata... e continua: "Sai, tristi è aspettari: se non t'amo più, conviene lasciarsi..." Firmato: Mariù Soldato Nencini, soldato d'Italia di stanza a Alessandria, schedato: "terrone", si è messo in disparte, sorride un po' meno; ma di tanto in tanto, ti ferma qualcuno e gira e rigira quel foglio marrone: ti legge un frase; ti dice: "c'è scritto "Sai, tristi è aspettari: se non t'amo più, conviene lasciarsi..." Firmato: Mariù
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Jannacci Enzo, LP Sei minuti all'alba, Jolly  LPJ 5071, 1966

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