Quella notte davanti alla bussola

La storia cantata: Contestazione di Potere Operaio al veglione di capodanno (31 Dicembre 1968)

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Quella notte davanti alla Bussola, nel freddo di San Silvestro. Quella notte di Capodanno non la scorderemo mai. Arrivavano i signori, sulle macchine lucenti e guardavan con disprezzo gli operai e gli studenti. Le signore con l'abito lungo, con le spalle impellicciate, i potenti col fiocchino, con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ãè difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Dom Fam Dom Quella notte davanti alla Bussola, Fam Dom nel freddo di San Silvestro. Fam Dom Quella notte di Capodanno Fam Sol7 non la scorderemo mai. Dom Arrivavano i signori, Fam Dom sulle macchine lucenti Fam Dom e guardavan con disprezzo Sol7 Dom gli operai e gli studenti. Dom Le signore con l'abito lungo, Fam Dom con le spalle impellicciate, Fam Dom i potenti col fiocchino, Sol7 Dom con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Do#m Fa#m Do#m Quella notte davanti alla Bussola, Fa#m Do#m nel freddo di San Silvestro. Fa#m Do#m Quella notte di Capodanno Fa#m Sol#7 non la scorderemo mai. Do#m Arrivavano i signori, Fa#m Do#m sulle macchine lucenti Fa#m Do#m e guardavan con disprezzo Sol#7 Do#m gli operai e gli studenti. Do#m Le signore con l'abito lungo, Fa#m Do#m con le spalle impellicciate, Fa#m Do#m i potenti col fiocchino, Sol#7 Do#m con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Rem Solm Rem Quella notte davanti alla Bussola, Solm Rem nel freddo di San Silvestro. Solm Rem Quella notte di Capodanno Solm La7 non la scorderemo mai. Rem Arrivavano i signori, Solm Rem sulle macchine lucenti Solm Rem e guardavan con disprezzo La7 Rem gli operai e gli studenti. Rem Le signore con l'abito lungo, Solm Rem con le spalle impellicciate, Solm Rem i potenti col fiocchino, La7 Rem con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Re#m Sol#m Re#m Quella notte davanti alla Bussola, Sol#m Re#m nel freddo di San Silvestro. Sol#m Re#m Quella notte di Capodanno Sol#m Sib7 non la scorderemo mai. Re#m Arrivavano i signori, Sol#m Re#m sulle macchine lucenti Sol#m Re#m e guardavan con disprezzo Sib7 Re#m gli operai e gli studenti. Re#m Le signore con l'abito lungo, Sol#m Re#m con le spalle impellicciate, Sol#m Re#m i potenti col fiocchino, Sib7 Re#m con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Mim Lam Mim Quella notte davanti alla Bussola, Lam Mim nel freddo di San Silvestro. Lam Mim Quella notte di Capodanno Lam Si7 non la scorderemo mai. Mim Arrivavano i signori, Lam Mim sulle macchine lucenti Lam Mim e guardavan con disprezzo Si7 Mim gli operai e gli studenti. Mim Le signore con l'abito lungo, Lam Mim con le spalle impellicciate, Lam Mim i potenti col fiocchino, Si7 Mim con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Fam Sibm Fam Quella notte davanti alla Bussola, Sibm Fam nel freddo di San Silvestro. Sibm Fam Quella notte di Capodanno Sibm Do7 non la scorderemo mai. Fam Arrivavano i signori, Sibm Fam sulle macchine lucenti Sibm Fam e guardavan con disprezzo Do7 Fam gli operai e gli studenti. Fam Le signore con l'abito lungo, Sibm Fam con le spalle impellicciate, Sibm Fam i potenti col fiocchino, Do7 Fam con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Fa#m Sim Fa#m Quella notte davanti alla Bussola, Sim Fa#m nel freddo di San Silvestro. Sim Fa#m Quella notte di Capodanno Sim Do#7 non la scorderemo mai. Fa#m Arrivavano i signori, Sim Fa#m sulle macchine lucenti Sim Fa#m e guardavan con disprezzo Do#7 Fa#m gli operai e gli studenti. Fa#m Le signore con l'abito lungo, Sim Fa#m con le spalle impellicciate, Sim Fa#m i potenti col fiocchino, Do#7 Fa#m con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Solm Dom Solm Quella notte davanti alla Bussola, Dom Solm nel freddo di San Silvestro. Dom Solm Quella notte di Capodanno Dom Re7 non la scorderemo mai. Solm Arrivavano i signori, Dom Solm sulle macchine lucenti Dom Solm e guardavan con disprezzo Re7 Solm gli operai e gli studenti. Solm Le signore con l'abito lungo, Dom Solm con le spalle impellicciate, Dom Solm i potenti col fiocchino, Re7 Solm con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
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Lam Rem Lam Quella notte davanti alla Bussola, Rem Lam nel freddo di San Silvestro. Rem Lam Quella notte di Capodanno Rem Mi7 non la scorderemo mai. Lam Arrivavano i signori, Rem Lam sulle macchine lucenti Rem Lam e guardavan con disprezzo Mi7 Lam gli operai e gli studenti. Lam Le signore con l'abito lungo, Rem Lam con le spalle impellicciate, Rem Lam i potenti col fiocchino, Mi7 Lam con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Sibm Mibm Sibm Quella notte davanti alla Bussola, Mibm Sibm nel freddo di San Silvestro. Mibm Sibm Quella notte di Capodanno Mibm Fa7 non la scorderemo mai. Sibm Arrivavano i signori, Mibm Sibm sulle macchine lucenti Mibm Sibm e guardavan con disprezzo Fa7 Sibm gli operai e gli studenti. Sibm Le signore con l'abito lungo, Mibm Sibm con le spalle impellicciate, Mibm Sibm i potenti col fiocchino, Fa7 Sibm con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Sim Mim Sim Quella notte davanti alla Bussola, Mim Sim nel freddo di San Silvestro. Mim Sim Quella notte di Capodanno Mim Fa#7 non la scorderemo mai. Sim Arrivavano i signori, Mim Sim sulle macchine lucenti Mim Sim e guardavan con disprezzo Fa#7 Sim gli operai e gli studenti. Sim Le signore con l'abito lungo, Mim Sim con le spalle impellicciate, Mim Sim i potenti col fiocchino, Fa#7 Sim con le facce inamidate. Eran gli stessi signori che ci sfruttano tutto l'anno, quelli che ci fan crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare, dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l'anno nuovo, che gli vada ancora meglio. Non resistono i compagni, che li han riconosciuti, ed arrivan pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori, una tromba ha squillato, mentre già i carabinieri hanno corso ed han picchiato; come son belli i carabinieri, mentre picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette! E non la smettono di picchiare finché Garoppo non alza il dito: sono l'immagine più fedele del nostro ordine costituito. Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all'uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via, né lasciare i dispersi, siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi. Decidiamo di resistere e si fan le barricate: sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa quaranta metri tutti sgombri e tutti neri. Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria. i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento e poi continuano ad avanzare; non è più uno soltanto, sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata si vedon bene le pistole, dalla seconda tutti pensano che sian solo castagnole. Ci riuniamo tutti assieme alla seconda barricata, i 'carruba' tornano indietro, vista la brutta parata. Ancora un'ora di avanti e indietro, noi con i sassi loro sparando; tutti crediamo che sparino a salve, anche da dentro un'autoblindo. Ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra il ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni. Mi volto e grido: " Sparan davvero! e corro indietro di qualche passo: due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada, con alle spalle i carabinieri, vedo il Ceccanti, colpito a morte, trasportato sul marciapiedi. Malgrado gli sforzi di aiutarlo, Ú difficile trovar soccorso mentre i gendarmi ti corron dietro e non ti danno un po' di riposo. Trovata un'auto utilitaria e portato via il Ceccanti, più non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola, per quella notte, i signori si sono offesi, lor che offendono e uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare loro respiro tutte le volte che lor signori capitan sotto il nostro tiro. A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone: ha i soldi per comprarci, la miseria per sfruttare, i suoi armati per ucciderci, la TV per imbrogliare. Non ci resta che ribellarci e non accettare il giuoco di questa loro libertà, che per noi vale ben poco.
Informazioni

La contestazione a base di lancio di ortaggi, organizzata da Potere Operaio, contro i frequentatori del veglione di capodanno al locale la Bussola delle Focette (Viareggio), fini tragicamente, con una sparatoria dei carabinieri, che ferirono gravemente Soriano Ceccanti, un giovane che per le ferite riportate restò paralizzato. La canzone fu scritta dal Canzoniere Pisano nei primi mesi del 1969.

Fonte

 

AA.VV., Avanti popolo - Due secoli di popolari e di protesta civile, Roma, Ricordi, 1998

 

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