Povero Calabresi

La storia cantata: L'omicidio del commissario Calabresi (17 Maggio 1972)

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Povero Calabresi, che brutta fine hai fatto! Eri così potente; chi mai l'avrebbe detto! Quando dalla finestra Pinelli t'è cascato tu eri il più valente difensore dello stato. Quando contro i compagni la caccia scatenasti tu eri il favorito del governo e dei fascisti. Ma quando, alle elezioni, i padroni hanno deciso che ci voleva un morto, allora t'hanno ucciso. Fascisti e benpensanti, al tuo funerale, dicevan di onorarti e nascondevano il pugnale. Fascisti e padroni ti stavano vicini: fascisti e padroni sono stati i tuoi assassini. Da questa triste storia s'impara una lezione: che non conviene fare il servo del padrone. Il servo del padrone non ha nessun diritto e come a un traditore nessun gli dà rispetto. Voialtri poliziotti, che assai sfruttati siete, sentite questo fatto e un poco riflettete. Voi state coi padroni per la paga che vi danno, ma quando vi ha spremuti poi vi liquideranno. Le briciole vi danno, e loro stanno in alto; se un loro servo muore, ne compreranno un altro. E il servo del padrone non ha nessun diritto e come a un traditore nessun gli dà rispetto.
Informazioni
Canzone che racconta dell'omicidio Calabresi, il poliziotto che interrogava Pinelli quando questi "cascò" dalla finestra...
Fonte
Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
Scheda del canto
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