Onirica

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Fiori case ragni neri Biancaneve riconosco in me Vago ancora per il bosco sperduta il resto è favola. Mio padre mi cerca con un coltello ed una maschera nera mia madre è ancora li che aspetta un bacio decente. La città è una squallida Disneyland dove Barbablù e il principe senza midollo sparano negli occhi delle donne quando brillano. Quelle prime mestruazioni sono state un trauma Ho visto in faccia l'spressione cupa del mio destino Briciole da raccogliere bimbi da consolare eppure questa bocca aveva qualche cosa da dire qualcosa da fare di bel1o e di importante d'immenso e di profondo queste mani volevano tingere il mondo confonderlo col cielo da non sembrare vero! Vi prego amici in questi giorni non disturbatemi. Ho chiuso la mia porta a chiave devo separare ciò che io voglio da ciò che è permesso e le mie bambole tristi devo rianimare. Il mio corpo devo imparare ad amare vincere la paura di guardare il sole sorridere a chi mi pare ricominciare a vivere da "C'era una volta..."
Fonte
Laterza A. LP Alle sorelle ritrovate, Cramps, CRSLPn5201/1, 1975
Bacchetti M.(a cura), Nella donna c'era un sogno... canzoniere femminista, Moizzi Editore, Milano 1976
Scheda del canto
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