Ninna Nenni

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Dormi, dormi, proletario, che cessato è quel divario che esisteva fra le classi, perché adesso c'è Tanassi, c'è Tanassi e Brodolini, c'è Colombo e Pieraccini: quindi dormi e stai tranquillo e se vuoi qualcosa dillo. La tua mamma è l'industriale, che allontana il temporale, il tuo babbo è il costruttore, che ti stringe forte al cuore, che ti fa veder le stelle da una stanza a Centocelle. Dormi, dormi, mio angioletto, ché la balia col baschetto, col baschetto e con gli occhiali, tien lontani tutti i mali. Con la lavabiancheria ogni macchia mandi via, quella rossa specialmente, ch'è una macchia resistente. Con la Fiat Cinquecento vai ad Ostia in un momento e con il televisore ti diverti a tutte l'ore. Dormi, dormi, carpentiere, manovale e ferroviere. Guarda, guarda il contadino mentre dorme, che carino; c'è Bonomi che lo culla e nel sonno lo trastulla. Non commetter più peccato, né pensare al sindacato, al suo tono rumoroso che disturba il tuo riposo. Ma se poi rompi i coglioni, chiamerò un altro Tambroni, chiamerò la polizia che ti ammazza e porta via. Quindi, dormi quieto e muto e nel nero più assoluto; senza grida e senza pianto ti trascini questo canto. Ninna nanna, Ninna Nenni, fa la ninna, fa la Nenni.
Informazioni
Fonte
Settimelli Leoncarlo, Falavolti Laura, Canti socialisti e comunisti, Roma, Savelli, 1976
Scheda del canto
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