L'industria dell'obbligo

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Per me la scuola era come un cesso dove la puzza non mi impediva letture oscene per quell'attesa e starci a lungo non mi piaceva. Molta gente ad entrare ambiva ed io, a dispetto, non me ne uscivo ricordo bene la compagnia di un grande stronzo che mi insegnava. Tante grazie professore di avermi detto prima da quale parte stavi tu. Il bagliore del tuo impero coi libri di latino alimentavi sempre più. Catone, Cesare, Cicerone, quella era gente del tuo partito e tu da studente per guida avevi solo quel tanghero di Benito. Adesso invece non trovi più gente così dopo Don Milani e dopo il Referendum. Al professore puoi dare del tu, non dice come pensa per essere obbiettivo e non condizionarti, ma seduto lì nel banco con te t'insegna ad usare la libertà. Se non rispetti tutti non sei democratico e l'estremismo è inciviltà. Rispetta anche l'autorità (Gesù diceva) e basta con chi sciopera e ti parla di politica. Grazie, vecchio professore di avermi detto chiaro che cosa stavi dando a me: degne armi culturali per vincere agli esami e promuovermi al potere, ma... Così ho imparato a non crederti, il tuo premio non era per me. Appena promosso ti ho tradito, ed ora a pensarci mi sei servito. Adesso il cesso è dell'obbligo nessuno aspetta fuori, ci stanno dentro in tanti. Il diritto di studiare c'è (e va beh!) Ma il posto di lavoro è un privilegio amaro, ma... È come stare in fabbrica poi ti insegnano ad ubbidire se vuoi, puoi esser licenziato, lo sai, se non impari tutto tu vai a settembre (vacanza integrazione in autunno) ma se lecchi il culo puoi far carriera e diventare un professore un po' morbido, un po' duro, ma sempre dentro un cesso stai. L'industria dell'obbligo produce catene d'ubbidienti che intasano il mercato ormai. È vero che dentro ci sono anch'io, ma posso per questo testimoniare: merda non nasci ma lo diventi, e il cesso già pieno sta per scoppiare. Sì, qualcuno ci ha provato, lo so, a restaurare questa pietà. Decreti Malfatti però, e tutto prima o poi crollerà. Ti fregano meglio, Baradel, ti fregano meglio, Baradel...
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Maulucci Enzo, LP L'industria dell'obbligo, Dischi dello Zodiaco  VPA 8311,  1976 

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