Lettera dalla caserma

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Amore mio, ti prego di capire Se ti scrivo qualcosa solo adesso; Per far più in fretta, te lo mando espresso Che fa, di francobolli, cento lire. E cento lire, mica si discute, Son la paga di un giorno tutta quanta: La decade è di millecentottanta In dieci giorni, salvo trattenute. Diciotto lunghi mesi Piuttosto male spesi, Ma a questo siamo, in fondo, rassegnati. Ma non è di mio gusto E non mi sembra giusto Che sian diciotto mesi mal pagati. Diremo, un po' sul serio e un po' per gioco, "Chi per la patria muor, pagato è poco" Amore mio, ti dico dall'inizio Che scrivo in fretta solo pochi righi Perché tra poco bisogna che mi sbrighi All'adunata-squadra-di-servizio. E dovrò fare per bene pulizia Nell'atrio, in camerata ed all'ingresso, Dovrò pulire lavatoio e cesso, Refettorio, cucina e fureria. Diciotto lunghi mesi Piuttosto male spesi Ma questo si sapeva dall'inizio : Per circa un anno e mezzo Risolvono a buon prezzo La crisi delle donne di servizio. Difenderemo America ed Europa Amati di un moschetto e di una scopa. Amore mio, ti dicono " Fa questo! " E non c'e scampo, tu lo devi fare. Non è neppur permesso brontolare, Devi star zitto e devi farlo presto. Anche se hai sonno devi stare sveglio, Anche se hai freddo "credere e obbedire" Anche se hai caldo "vincere o morire" Se poi hai fame e sete, tanto meglio. E tutti i pezzi grossi Che esclamano commossi Che siamo noi la gioventù più sana Ci trattano, lo vedi, Da pezze per i piedi Ci trattano da figli di puttana, Tenendo sempre buona l'occasione Di usarci come carne da cannone. Amore mio, un tale mi comanda Di piantar lì, 'sta lettera d'amore E di andarmene in cella di rigore Per disordine grave al posto branda.
Sol+ Do Solm6 La7 Amore mio, ti prego di capire Dom se ti scrivo qualcosa solo adesso. Fa Sib Per far più in fretta, te lo mando espresso Solm6 La7 Rem7+ Sol+ che fa, di francobolli, cento lire. Sol+ Do Solm6 La7 E cento lire, qui non si discute, Dom son la paga di un giorno, tutta quanta: Fa Sib la decade è di millecento ottanta Solm6 La7 Rem7+ Sol+ in dieci giorni, salvo trattenute. Re#m Sol# Do# Diciotto lunghi mesi, Re#m Sol# Do# piuttosto male spesi, Re#m Do# Do#dim Fa ma a questo siamo in fondo rassegnati; Sib ma non è di mio gusto Fa Sib e non mi sembra giusto Sol Re+7 Sol7 Do Do7 che sian diciotto mesi mal paga - a - a - ti. Re# Sib Diremo, un po’ sul serio, un po’ per gioco: Sol Re7 Sol Reø Sol#7 Sol Dom “Chi per la patria muor, pagato è po - o - o - co!” Reø Sol Sol+ Amore mio, ti dico dall’inizio che scrivo in fretta solo pochi righi, perché tra poco bisogna che mi sbrighi all’adunata squadra di servizio. E dovrò fare per bene pulizia nell’atrio, in camerata ed all’ingresso, dovrò pulire lavatoio e cesso, refettorio, cucina e fureria. Diciotto lunghi mesi, piuttosto male spesi, ma questo si sapeva dall’inizio; per circa un anno e mezzo risolvono a buon prezzo la crisi delle donne di servizio. Difenderemo America ed Europa Armati di un moschetto e di una scopa. Amore mio, ti dicono: “fa questo!” E, non c’è scampo, tu lo devi fare. Non è neppur permesso brontolare, devi star zitto e devi farlo presto. Anche se hai sonno devi stare sveglio, anche se hai caldo “CREDERE E OBBEDIRE” anche se hai freddo “VINCERE O MORIRE”; se poi ha fame e sete, tanto meglio! E tutti i pezzi grossi che esclamano commossi che siamo noi la gioventù più sana, ci trattano, lo vedi, da pezze per i piedi, ci trattano da figli di puttana tenendo sempre buona l’occasione di usarci come carne da cannone. ReøSolSol#La7 La7 Re Re7+ Re Amore mio, un tale mi comanda Si7 Mi- Sol+ Mi- di piantar lì ‘sta lettera d’amore La Re Re7+ e di andarmene in cella di rigore Do7 La7 Re Sol7 Do per “disordine grave al posto bra - a - nda”.
Sol+ Do Solm6 La7 Amore mio, ti prego di capire Do#m se ti scrivo qualcosa solo adesso. Fa# Si Per far più in fretta, te lo mando espresso Solm6 La7 Rem7+ Sol+ che fa, di francobolli, cento lire. Sol+ Do Solm6 La7 E cento lire, qui non si discute, Do#m son la paga di un giorno, tutta quanta: Fa# Si la decade è di millecento ottanta Solm6 La7 Rem7+ Sol+ in dieci giorni, salvo trattenute. Mim La Re Diciotto lunghi mesi, Mim La Re piuttosto male spesi, Mim Re Redim Fa# ma a questo siamo in fondo rassegnati; Si ma non è di mio gusto Fa# Si e non mi sembra giusto Sol Re+7 Sol7 Do Do7 che sian diciotto mesi mal paga - a - a - ti. Mi Si Diremo, un po’ sul serio, un po’ per gioco: Sol Re7 Sol Reø Sol#7 Sol Dom “Chi per la patria muor, pagato è po - o - o - co!” Reø Sol Sol+ Amore mio, ti dico dall’inizio che scrivo in fretta solo pochi righi, perché tra poco bisogna che mi sbrighi all’adunata squadra di servizio. E dovrò fare per bene pulizia nell’atrio, in camerata ed all’ingresso, dovrò pulire lavatoio e cesso, refettorio, cucina e fureria. Diciotto lunghi mesi, piuttosto male spesi, ma questo si sapeva dall’inizio; per circa un anno e mezzo risolvono a buon prezzo la crisi delle donne di servizio. Difenderemo America ed Europa Armati di un moschetto e di una scopa. Amore mio, ti dicono: “fa questo!” E, non c’è scampo, tu lo devi fare. Non è neppur permesso brontolare, devi star zitto e devi farlo presto. Anche se hai sonno devi stare sveglio, anche se hai caldo “CREDERE E OBBEDIRE” anche se hai freddo “VINCERE O MORIRE”; se poi ha fame e sete, tanto meglio! E tutti i pezzi grossi che esclamano commossi che siamo noi la gioventù più sana, ci trattano, lo vedi, da pezze per i piedi, ci trattano da figli di puttana tenendo sempre buona l’occasione di usarci come carne da cannone. ReøSolSol#La7 La7 Re Re7+ Re Amore mio, un tale mi comanda Si7 Mi- Sol+ Mi- di piantar lì ‘sta lettera d’amore La Re Re7+ e di andarmene in cella di rigore Do#7 Sib7 Re# Sol#7Do# per “disordine grave al posto bra - a - nda”.
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Sol+ Do Solm6 La7 Amore mio, ti prego di capire Sol#m se ti scrivo qualcosa solo adesso. Do# Fa# Per far più in fretta, te lo mando espresso Solm6 La7 Rem7+ Sol+ che fa, di francobolli, cento lire. Sol+ Do Solm6 La7 E cento lire, qui non si discute, Sol#m son la paga di un giorno, tutta quanta: Do# Fa# la decade è di millecento ottanta Solm6 La7 Rem7+ Sol+ in dieci giorni, salvo trattenute. Sim Mi La Diciotto lunghi mesi, Sim Mi La piuttosto male spesi, Sim La Ladim Do# ma a questo siamo in fondo rassegnati; Fa# ma non è di mio gusto Do# Fa# e non mi sembra giusto Sol Re+7 Sol7 Do Do7 che sian diciotto mesi mal paga - a - a - ti. Si Fa# Diremo, un po’ sul serio, un po’ per gioco: Sol Re7 Sol Reø Sol#7 Sol Dom “Chi per la patria muor, pagato è po - o - o - co!” Reø Sol Sol+ Amore mio, ti dico dall’inizio che scrivo in fretta solo pochi righi, perché tra poco bisogna che mi sbrighi all’adunata squadra di servizio. E dovrò fare per bene pulizia nell’atrio, in camerata ed all’ingresso, dovrò pulire lavatoio e cesso, refettorio, cucina e fureria. Diciotto lunghi mesi, piuttosto male spesi, ma questo si sapeva dall’inizio; per circa un anno e mezzo risolvono a buon prezzo la crisi delle donne di servizio. Difenderemo America ed Europa Armati di un moschetto e di una scopa. Amore mio, ti dicono: “fa questo!” E, non c’è scampo, tu lo devi fare. Non è neppur permesso brontolare, devi star zitto e devi farlo presto. Anche se hai sonno devi stare sveglio, anche se hai caldo “CREDERE E OBBEDIRE” anche se hai freddo “VINCERE O MORIRE”; se poi ha fame e sete, tanto meglio! E tutti i pezzi grossi che esclamano commossi che siamo noi la gioventù più sana, ci trattano, lo vedi, da pezze per i piedi, ci trattano da figli di puttana tenendo sempre buona l’occasione di usarci come carne da cannone. ReøSolSol#La7 La7 Re Re7+ Re Amore mio, un tale mi comanda Si7 Mi- Sol+ Mi- di piantar lì ‘sta lettera d’amore La Re Re7+ e di andarmene in cella di rigore Sol#7 Fa7 Sib Re#7 Sol# per “disordine grave al posto bra - a - nda”.
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Sol+ Do Solm6 La7 Amore mio, ti prego di capire Sibm se ti scrivo qualcosa solo adesso. Mib Lab Per far più in fretta, te lo mando espresso Solm6 La7 Rem7+ Sol+ che fa, di francobolli, cento lire. Sol+ Do Solm6 La7 E cento lire, qui non si discute, Sibm son la paga di un giorno, tutta quanta: Mib Lab la decade è di millecento ottanta Solm6 La7 Rem7+ Sol+ in dieci giorni, salvo trattenute. Rebm Solb Si Diciotto lunghi mesi, Rebm Solb Si piuttosto male spesi, Rebm Si Sidim Mib ma a questo siamo in fondo rassegnati; Lab ma non è di mio gusto Mib Lab e non mi sembra giusto Sol Re+7 Sol7 Do Do7 che sian diciotto mesi mal paga - a - a - ti. Reb Lab Diremo, un po’ sul serio, un po’ per gioco: Sol Re7 Sol Reø Sol#7 Sol Dom “Chi per la patria muor, pagato è po - o - o - co!” Reø Sol Sol+ Amore mio, ti dico dall’inizio che scrivo in fretta solo pochi righi, perché tra poco bisogna che mi sbrighi all’adunata squadra di servizio. E dovrò fare per bene pulizia nell’atrio, in camerata ed all’ingresso, dovrò pulire lavatoio e cesso, refettorio, cucina e fureria. Diciotto lunghi mesi, piuttosto male spesi, ma questo si sapeva dall’inizio; per circa un anno e mezzo risolvono a buon prezzo la crisi delle donne di servizio. Difenderemo America ed Europa Armati di un moschetto e di una scopa. Amore mio, ti dicono: “fa questo!” E, non c’è scampo, tu lo devi fare. Non è neppur permesso brontolare, devi star zitto e devi farlo presto. Anche se hai sonno devi stare sveglio, anche se hai caldo “CREDERE E OBBEDIRE” anche se hai freddo “VINCERE O MORIRE”; se poi ha fame e sete, tanto meglio! E tutti i pezzi grossi che esclamano commossi che siamo noi la gioventù più sana, ci trattano, lo vedi, da pezze per i piedi, ci trattano da figli di puttana tenendo sempre buona l’occasione di usarci come carne da cannone. ReøSolSol#La7 La7 Re Re7+ Re Amore mio, un tale mi comanda Si7 Mi- Sol+ Mi- di piantar lì ‘sta lettera d’amore La Re Re7+ e di andarmene in cella di rigore Sib7 Sol7 Do Fa7 Sib per “disordine grave al posto bra - a - nda”.
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Fonte

Jona Emilio, Straniero Michele L., Cantacronache - Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Torino, Crel, 1996

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