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Presto, compagne, andiamo,
Il fischio già ci chiama
Mentre la ricca dama,
Satnca d'amoreggiar,
Comincia a riposar.
Sono le cinque appena,
Ma già il padron ci vuole,
Ci aspettano le spole;
Corriamo a lavorar,
Il ricco ad ingrassar.
Batti, telaio, in fretta
Contro l'affranto seno,
Così il padrone almeno
Per questo mio penar,
Nell'or potrà sguazzar.
Se mi si strappa il filo
Il Direttor m'insulta
E poi con una multa
Ei mi dimezza il pan:
Non mangerò diman.
Noi siamo ognor sfruttate,
Noi siamo ognor derise,
Sol perché siam divise,
Perché non ci associam,
Perché non combattiam.
Presto, compagne, in lega!
Più nulla temeremo
Se unite noi saremo;
Non dovrem più soffrir,
ché nostro è l'avvenir.
Compagni socialisti,
Alzate le bandiere:
Con le ribelle schiere
Pur noi vogliam pugnar
Il Diritto a conquistar.
Informazioni
Canto raccolto a Torino nel1960, daSergio Liberovici.
L'informatrice lo fa risalire agli scioperi del 1906 per le 10 ore lavorative.
Fonte
Vettori Giuseppe, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975
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