Il povero Elia

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Lo chiamavano il povero Elia un campione di nullatenente all'anagrafe sanno chi sia ma del resto nessuno sa niente fin dal giorno che al mondo egli venne non si sa che mammella succhiò il suo padre era un certo N.N. chi sa mai come Elia non crepò Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva neppure poppare né giocare un bel gioco sul serio non potè fin da allora peccare né di gola né di desiderio Non aveva una faccia da furbo e nessuno si volle fidare a pigliarsi l'ingrato disturbo d'insegnargli a che serva rubare non fu mai molestato da un cane nessun colpo su lui fu sparato Questo è vero, moriva di fame ma passava per tipo fidato Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva a che serve l'argento né i pollastri degli altri e così anche al settimo comandamento si tramanda che non trasgredì E le donne, persin le puttane, che di solito son generose si curavan men che di un cane delle sue prestazioni amorose ma l'Elia anche senza l'amore non sentì né provo delusione ne si appese dal grande dolore ad un laccio ed un po' di sapone Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente Non sapendone il significato dell'amor non sentì la mancanza e per questo non fece peccato di lussuria, né d'intemperanza Quando in guerra ebbe a fare il soldato a nessuno potè far del male Perché di diserzione accusato lo spedirono in corte marziale Quando uscì per la fucilazione - Così almeno la storia ci dice, - solo un tale da dentro il plotone gli sorrise con aria infelice Poveraccio! Di fronte alla morte non avrà certo fatto buon viso proprio quando gli dava la sorte da rimpiangere un triste sorriso ed adesso ch'è ben sotterrato non avrà da temere l'inferno non aveva mai fatto peccato lo terrà ben con sé il Padreterno
Dom Sib Lo chiamavano il povero Elia Sol# Solm un campione di nullatenente Do7 Fam7 Sib7 all'anagrafe sanno chi sia Re# Sol# Sol7 Dom Fa7 ma del resto nessuno sa niente Sib Re7 fin dal giorno che al mondo egli venne Solm Rem non si sa che mammella succhiò Mi7 Lam il suo padre era un certo N. N. Re7 Sol chi sa mai come Elia non crepò Sol7Do Fam6 Poveraccio! Se anche crepava Re7 Sol7 Dom gli poteva importar poco o niente Re# Fa# questa vita da cani gli dava Do# Sol# Sol7 Fam7 da rimpiangere un bell'accidente Sol7 Dom Fam Sol7 non sapeva neppure poppare Dom Fam7 Sib7 Re# né giocare un bel gioco sul serio Sol7 Sol# Sib7 Re# non potè fin da allora peccare Sol7 Sol# Sib Re# Sib7Re# Sol7Dom né di gola né di desid - e - rio Non aveva una faccia da furbo e nessuno si volle fidare a pigliarsi l'ingrato disturbo d'insegnargli a che serva rubare non fu mai molestato da un cane nessun colpo su lui fu sparato Questo è vero, moriva di fame ma passava per tipo fidato Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva a che serve l'argento né i pollastri degli altri e così anche al settimo comandamento si tramanda che non trasgredì E le donne, persin le puttane, che di solito son generose si curavan men che di un cane delle sue prestazioni amorose ma l'Elia anche senza l'amore non sentì né provo delusione ne si appese dal grande dolore ad un laccio ed un po' di sapone Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente Non sapendone il significato dell'amor non sentì la mancanza e per questo non fece peccato di lussuria, né d'intemperanza Quando in guerra ebbe a fare il soldato a nessuno potè far del male Perché di diserzione accusato lo spedirono in corte marziale Quando uscì per la fucilazione - Così almeno la storia ci dice, - solo un tale da dentro il plotone gli sorrise con aria infelice Poveraccio! Di fronte alla morte non avrà certo fatto buon viso proprio quando gli dava la sorte da rimpiangere un triste sorriso ed adesso ch'è ben sotterrato non avrà da temere l'inferno non aveva mai fatto peccato lo terrà ben con sé il Padreterno
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Rem Do Lo chiamavano il povero Elia Sib Lam un campione di nullatenente Re7 Solm7 Do7 all'anagrafe sanno chi sia Fa Sib La7 Rem Sol7 ma del resto nessuno sa niente Do Mi7 fin dal giorno che al mondo egli venne Lam Mim non si sa che mammella succhiò Fa#7 Sim il suo padre era un certo N. N. Mi7 La chi sa mai come Elia non crepò La7 Re Solm6 Poveraccio! Se anche crepava Mi7 La7 Rem gli poteva importar poco o niente Fa Sol# questa vita da cani gli dava Re# Sib La7 Solm7 da rimpiangere un bell'accidente La7 Rem Solm La7 non sapeva neppure poppare Rem Solm7 Do7 Fa né giocare un bel gioco sul serio La7 Sib Do7 Fa non potè fin da allora peccare La7 Sib Do Fa Do7 Fa La7 Rem né di gola né di desid - e - rio Non aveva una faccia da furbo e nessuno si volle fidare a pigliarsi l'ingrato disturbo d'insegnargli a che serva rubare non fu mai molestato da un cane nessun colpo su lui fu sparato Questo è vero, moriva di fame ma passava per tipo fidato Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva a che serve l'argento né i pollastri degli altri e così anche al settimo comandamento si tramanda che non trasgredì E le donne, persin le puttane, che di solito son generose si curavan men che di un cane delle sue prestazioni amorose ma l'Elia anche senza l'amore non sentì né provo delusione ne si appese dal grande dolore ad un laccio ed un po' di sapone Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente Non sapendone il significato dell'amor non sentì la mancanza e per questo non fece peccato di lussuria, né d'intemperanza Quando in guerra ebbe a fare il soldato a nessuno potè far del male Perché di diserzione accusato lo spedirono in corte marziale Quando uscì per la fucilazione - Così almeno la storia ci dice, - solo un tale da dentro il plotone gli sorrise con aria infelice Poveraccio! Di fronte alla morte non avrà certo fatto buon viso proprio quando gli dava la sorte da rimpiangere un triste sorriso ed adesso ch'è ben sotterrato non avrà da temere l'inferno non aveva mai fatto peccato lo terrà ben con sé il Padreterno
Re#m Do# Lo chiamavano il povero Elia Si Sibm un campione di nullatenente Re#7 Sol#m7 Do#7 all'anagrafe sanno chi sia Fa# Si Sib7 Re#mSol#7 ma del resto nessuno sa niente Do# Fa7 fin dal giorno che al mondo egli venne Sibm Fam non si sa che mammella succhiò Sol7 Dom il suo padre era un certo N. N. Fa7 Sib chi sa mai come Elia non crepò Sib7Re# Sol#m6 Poveraccio! Se anche crepava Fa7 Sib7 Re#m gli poteva importar poco o niente Fa# La questa vita da cani gli dava Mi Si Sib7 Sol#m7 da rimpiangere un bell'accidente Sib7 Re#m Sol#m Sib7 non sapeva neppure poppare Re#m Sol#m7 Do#7 Fa# né giocare un bel gioco sul serio Sib7 Si Do#7 Fa# non potè fin da allora peccare Sib7 Si Do# Fa# Do#7Fa# Sib7Re#m né di gola né di desid - e - rio Non aveva una faccia da furbo e nessuno si volle fidare a pigliarsi l'ingrato disturbo d'insegnargli a che serva rubare non fu mai molestato da un cane nessun colpo su lui fu sparato Questo è vero, moriva di fame ma passava per tipo fidato Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva a che serve l'argento né i pollastri degli altri e così anche al settimo comandamento si tramanda che non trasgredì E le donne, persin le puttane, che di solito son generose si curavan men che di un cane delle sue prestazioni amorose ma l'Elia anche senza l'amore non sentì né provo delusione ne si appese dal grande dolore ad un laccio ed un po' di sapone Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente Non sapendone il significato dell'amor non sentì la mancanza e per questo non fece peccato di lussuria, né d'intemperanza Quando in guerra ebbe a fare il soldato a nessuno potè far del male Perché di diserzione accusato lo spedirono in corte marziale Quando uscì per la fucilazione - Così almeno la storia ci dice, - solo un tale da dentro il plotone gli sorrise con aria infelice Poveraccio! Di fronte alla morte non avrà certo fatto buon viso proprio quando gli dava la sorte da rimpiangere un triste sorriso ed adesso ch'è ben sotterrato non avrà da temere l'inferno non aveva mai fatto peccato lo terrà ben con sé il Padreterno
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Sol#m Fa# Lo chiamavano il povero Elia Mi Re#m un campione di nullatenente Sol#7 Do#m7 Fa#7 all'anagrafe sanno chi sia Si Mi Re#7 Sol#mDo#7 ma del resto nessuno sa niente Fa# Sib7 fin dal giorno che al mondo egli venne Re#m Sibm non si sa che mammella succhiò Do7 Fam il suo padre era un certo N. N. Sib7 Re# chi sa mai come Elia non crepò Re#7Sol# Do#m6 Poveraccio! Se anche crepava Sib7 Re#7 Sol#m gli poteva importar poco o niente Si Re questa vita da cani gli dava La Mi Re#7 Do#m7 da rimpiangere un bell'accidente Re#7 Sol#m Do#m Re#7 non sapeva neppure poppare Sol#m Do#m7 Fa#7 Si né giocare un bel gioco sul serio Re#7 Mi Fa#7 Si non potè fin da allora peccare Re#7 Mi Fa# Si Fa#7Si Re#7Sol#m né di gola né di desid - e - rio Non aveva una faccia da furbo e nessuno si volle fidare a pigliarsi l'ingrato disturbo d'insegnargli a che serva rubare non fu mai molestato da un cane nessun colpo su lui fu sparato Questo è vero, moriva di fame ma passava per tipo fidato Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva a che serve l'argento né i pollastri degli altri e così anche al settimo comandamento si tramanda che non trasgredì E le donne, persin le puttane, che di solito son generose si curavan men che di un cane delle sue prestazioni amorose ma l'Elia anche senza l'amore non sentì né provo delusione ne si appese dal grande dolore ad un laccio ed un po' di sapone Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente Non sapendone il significato dell'amor non sentì la mancanza e per questo non fece peccato di lussuria, né d'intemperanza Quando in guerra ebbe a fare il soldato a nessuno potè far del male Perché di diserzione accusato lo spedirono in corte marziale Quando uscì per la fucilazione - Così almeno la storia ci dice, - solo un tale da dentro il plotone gli sorrise con aria infelice Poveraccio! Di fronte alla morte non avrà certo fatto buon viso proprio quando gli dava la sorte da rimpiangere un triste sorriso ed adesso ch'è ben sotterrato non avrà da temere l'inferno non aveva mai fatto peccato lo terrà ben con sé il Padreterno
Lam Sol Lo chiamavano il povero Elia Fa Mim un campione di nullatenente La7 Rem7 Sol7 all'anagrafe sanno chi sia Do Fa Mi7 Lam Re7 ma del resto nessuno sa niente Sol Si7 fin dal giorno che al mondo egli venne Mim Sim non si sa che mammella succhiò Do#7 Fa#m il suo padre era un certo N. N. Si7 Mi chi sa mai come Elia non crepò Mi7 La Rem6 Poveraccio! Se anche crepava Si7 Mi7 Lam gli poteva importar poco o niente Do Re# questa vita da cani gli dava Sib Fa Mi7 Rem7 da rimpiangere un bell'accidente Mi7 Lam Rem Mi7 non sapeva neppure poppare Lam Rem7 Sol7 Do né giocare un bel gioco sul serio Mi7 Fa Sol7 Do non potè fin da allora peccare Mi7 Fa Sol Do Sol7Do Mi7 Lam né di gola né di desid - e - rio Non aveva una faccia da furbo e nessuno si volle fidare a pigliarsi l'ingrato disturbo d'insegnargli a che serva rubare non fu mai molestato da un cane nessun colpo su lui fu sparato Questo è vero, moriva di fame ma passava per tipo fidato Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente non sapeva a che serve l'argento né i pollastri degli altri e così anche al settimo comandamento si tramanda che non trasgredì E le donne, persin le puttane, che di solito son generose si curavan men che di un cane delle sue prestazioni amorose ma l'Elia anche senza l'amore non sentì né provo delusione ne si appese dal grande dolore ad un laccio ed un po' di sapone Poveraccio! Se anche crepava gli poteva importar poco o niente questa vita da cani gli dava da rimpiangere un bell'accidente Non sapendone il significato dell'amor non sentì la mancanza e per questo non fece peccato di lussuria, né d'intemperanza Quando in guerra ebbe a fare il soldato a nessuno potè far del male Perché di diserzione accusato lo spedirono in corte marziale Quando uscì per la fucilazione - Così almeno la storia ci dice, - solo un tale da dentro il plotone gli sorrise con aria infelice Poveraccio! Di fronte alla morte non avrà certo fatto buon viso proprio quando gli dava la sorte da rimpiangere un triste sorriso ed adesso ch'è ben sotterrato non avrà da temere l'inferno non aveva mai fatto peccato lo terrà ben con sé il Padreterno
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Fonte

Jona Emilio, Straniero Michele L., Cantacronache - Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, Torino, Crel, 1996

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