Il numero d'appello

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Dom Quando, nel cercare di farsi capire, Re# Fa Dom vide la gente voltarsi Sol# Fam Sol7 Dom come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Fam Dom lui s'accorse, tutt'a un tratto, Sol7 Dom d'esser diventato matto, Fam Dom che una porta gli si apriva Sol7 Dom e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello.
Do#m Quando, nel cercare di farsi capire, Mi Fa# Do#m vide la gente voltarsi La Fa#m Sol#7 Do#m come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Fa#m Do#m lui s'accorse, tutt'a un tratto, Sol#7 Do#m d'esser diventato matto, Fa#m Do#m che una porta gli si apriva Sol#7 Do#m e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello.
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Re#m Quando, nel cercare di farsi capire, Fa# Sol# Re#m vide la gente voltarsi Si Sol#m Sib7 Re#m come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Sol#m Re#m lui s'accorse, tutt'a un tratto, Sib7 Re#m d'esser diventato matto, Sol#m Re#m che una porta gli si apriva Sib7 Re#m e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello.
Mim Quando, nel cercare di farsi capire, Sol La Mim vide la gente voltarsi Do Lam Si7 Mim come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Lam Mim lui s'accorse, tutt'a un tratto, Si7 Mim d'esser diventato matto, Lam Mim che una porta gli si apriva Si7 Mim e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello.
Fam Quando, nel cercare di farsi capire, Lab Sib Fam vide la gente voltarsi Reb Sibm Do7 Fam come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Sibm Fam lui s'accorse, tutt'a un tratto, Do7 Fam d'esser diventato matto, Sibm Fam che una porta gli si apriva Do7 Fam e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello.
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Lam Quando, nel cercare di farsi capire, Do Re Lam vide la gente voltarsi Fa Rem Mi7 Lam come se non dovesse capirlo più; quando lo legarono alla barella, ch'era caduto in catena gridando: «Basta, basta, per carità!»; Rem Lam lui s'accorse, tutt'a un tratto, Mi7 Lam d'esser diventato matto, Rem Lam che una porta gli si apriva Mi7 Lam e la mente gli fuggiva. Quando vide le facce dei dottori chinate a fargli domande ch'eran parole vuote d'un'altra realtà; quando lo calmarono con le scosse perché gridava e piangeva: «Rivoglio i miei vestiti, la libertà»; lui s'accorse tutt'a un tratto che significa esser matto: sentì chiudere un cancello ed insieme il suo cervello. Quando cominciaron le prime botte perché provava a scappare, per la paura e il dolore non provò più: quando sistemarono il suo cervello come una vecchia rotella buona per obbedire e dire sì; lui sentì che la sua rabbia s'annegava nella sabbia, perché al posto del cervello c'era un numero d'appello. Oggi oramai non piange, né sorride, né pensa, né può pensare, è ormai un bravo internato sterilizzato e s'accorge solamente d'esser privo della mente perché al posto del cervello ci sta un numero d'appello.
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Fonte

Nebbiosi Gianni, E ti chiamaron matta, Edizioni del gallo, 1972

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